Acerbi è innocente. Non ci sono prove. Non ci sono indizi di razzismo nei confronti di Juan Jesus, né testimoni che abbiano confermato le accuse del difensore del Napoli nei confronti del tesserato nerazzurro.

Il calciatore dell'Inter è stato quindi assolto. Apriti cielo! Subito dopo la sentenza si è scatenato il putiferio sui social di chi interista non è. Indecoroso l'atteggiamento di alcuni organi di informazioni napoletani che hanno gridato allo scandalo per alcune protezioni che riceverebbero, secondo loro e da tempo, le grandi squadre del Nord.

Tutto falso. Perché esporre alla gogna pubblica, condannare prima di una sentenza un individuo non è mai giusto. E Acerbi, dal 17 marzo, subito dopo il match disputato contro il Napoli ne ha passate di tutti i colori. Attaccato a ripetizione ed accusato di essere razzista, il giocatore ha cercato di difendersi. Non sono  infatti mancate sentenze anticipate e inappropriate per il giocatore nerazzurro, partendo da una punizione  esemplare di ben 10 giornate. Ed ecco che contro Acerbi sono piovute solo accuse e cattiverie. Perché malintesi in campo, durante una partita tra giocatori in tensione, possono capitare. Tra Jesus ed Acerbi ritengo che sia accaduto questo.

Invece, il difensore dell'Inter e della Nazionale è stato subito messo alla berlina senza alcun rispetto e saggio giudizio. Il razzismo va combattuto. Ed è giusto, ma non per questo si deve cercare a tutti i costi un colpevole, quando il vero colpevole non c'è come si evince dalla sentenza del giudice sportivo Mastrandrea ( articoli 65, 66, 68 CGS) sulla base dei documenti ufficiali e da quando riportato nel referto del Direttore di gara La Penna dopo il 13° minuto del secondo tempo di Inter - Napoli.

Ed ora che la sentenza è state emessa, permettetemi di dare un consiglio da amico ai colleghi giornalisti con tanto di maglia del Napoli addosso ed anche a quei personaggi della cultura tifosi partenopei che hanno gridato quasi allo scandalo per le decisioni prese dal giudice Mastrandrea. Senza prove certe non si va avanti. Lo dice la legge, ricordatevelo.

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