Se alla fine del primo tempo qualcuno avesse detto che avrebbe parzialmente rimpianto un 3 a 3 finale, probabilmente sarebbe stato etichettato come eccessivamente ottimista e sognatore. Invece la realtà è proprio questa, perché l'Inter del Da Luz, al rientro in campo dopo un primo tempo di rara passività e disattenzione, esce con qualche rammarico da Lisbona, considerato il numero di volte in cui si è affacciata nella metà campo dei portoghesi e visti gli ultimi 13 minuti (quattro più nove di recupero) giocati in superiorità numerica. Il palo di Barella nel finale ferma l'Inter sul pari, non permettendo ai neroazzurri di conquistare una vittoria che avrebbe avuto ancor di più dell'incredibile. La dose di rimpianto nasce dal fatto che, alla luce dello 0 a 0 andato in scena a San Sebastián tra Real Sociedad e Salisburgo, con una vittoria sul Benfica l'Inter avrebbe avuto due risultati su tre a disposizione nell'ultima partita per assicurarsi la qualificazione al primo posto nel girone. In ogni caso, come anche sottolineato da Simone Inzaghi, la reazione della squadra al rientro dagli spogliatoi è stata notevole ed ha permesso in qualche modo di cancellare i primi 45 minuti di torpore mentale che sembravano sintomo di una serata no. L'importanza di chiudere primi nel gruppo è sotto gli occhi di tutti, considerando che si potrebbero evitare accoppiamenti con corazzate come Real Madrid, Manchester City e Bayern Monaco. Per farlo bisognerà battere la Real Sociedad a San Siro, dove sarà necessaria una prestazione di altissimo livello, poiché i baschi hanno dimostrato all'andata e in generale in questa stagione di essere una squadra tecnicamente ed atleticamente temibile, con un'intensità e una pulizia nel palleggio degne delle squadre di vertice del calcio europeo.

Chi è Tajon Buchanan, nuovo acquisto dell'Inter
Alessandro "Spillo" Altobelli