Branchini su Ronaldo all'Inter. Giovanni Branchini, procuratore sportivo, ha parlato in occasione di un panel organizzato da Tuttosport per il  premio Golden Boy. Per l'occasione, il procuratore è tornato indietro nel tempo all'epoca del passaggio dal Barcellona all'Inter di Massimo Moratti di Ronaldo il Fenomeno, l'acquisto più iconico della storia nerazzurra. Branchini sostiene come questa operazione cambiò la concezione del calcio all'epoca. Prima di Ronaldo all'Inter, il calcio aveva una dimensione più umana, non essendoci ancora tutta la popolarità e l'attenzione intorno ai calciatori. "Il clamore che fece il trasferimento di Ronie fu l'antipasto della medianicità di oggi". Sulla trattativa che ha portato il fenomeno brasiliano in nerazzurro, Branchini racconta come l'accordo per il rinovo di contratto con il Barcellona fosse già raggiunto e pronto alla firma. Nonostante questo, le cifre pattuite cambiarono nel giro di poche ore e Ronaldo e il suo assistito abbandonarono la trattativa, sentendosi presi in giro. Ronaldo era un ragazzo di grande intelligenza e ogni decisione presa per la sua carriera non è mai stata una decisione di comodo. Branchini tiene a precisare anche l'assenza di scandali fiscali attorno al fenomeno, una cosa difficile per i calciatori che passano dalla Spagna. Parole che testimoniano un concetto più volte espresso da giocatori ed opinionisti che seguono il calcio da molto tempo: esiste un calcio prima di Ronaldo ed esiste un calcio dopo Ronaldo. Ronaldo è stato il prototipo dell'attaccante moderno: gol, assist, dribbling tutto a una velocità mai vista fino a quel momento e che prima dei seri infortuni lo consacravano come giocatore più forte al mondo. Il procuratore rivela poi un retroscena anche su Seedorf, anche lui suo assistito ed ex Inter. "È incredibile che un giocatore del suo calibro non abbia mai vinto un pallone d'oro: giocatore fortissimo e completo, oltre che dotato di rara intelligenza. Un difetto? Clarence è convinto di saperne più di tutti. Pensa di insegnare la religione a Gesù (risata, ndr). Ancelotti lo usava come allenatore in campo perché era capace di leggere i momenti della partita e i punti deboli degli avversari". Infine, Branchini si lascia andare a una riflessione sul calcio moderno, sottolineando come questo sport sia ormai diventato solo spettacolo e business, con troppe partite. Inoltre, uno dei più grandi problemi del calcio moderno individuato dall'agente è dato dalla ricchezza prematura di molti giovani talenti che ricevono ingenti somme di denaro da società, sponsor, agenti e fanno il pieno di follower. Tutto questo disincentiva i giocatori, togliendo loro motivazione e fame di arrivare in alto o a vincere.  
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