Forse per omaggiare la prima vittoria in uno Slam di Jannick Sinner oppure per scaramanzia, sperando che l'arancione possa essere il colore dei vincitori di questa domenica di fine gennaio, l'Inter, indossando la terza maglia, riparte dal Franchi il percorso in campionato che nella scorsa settimana ha interrotto per disputare la Supercoppa, che poi ha vinto, in Arabia. Con i risultati che hanno ottenuto Milan e Juventus ieri sera, la sfida contro la Viola può essere già decisiva per la corsa scudetto e per ospitare i bianconeri nel prossimo turno di nuovo da capolisti. La sfida è tutt'altro che semplice, il Franchi è storicamente un campo complicato e i nerazzurri lo affrontano orfani di Barella e Calhanoglu, ai box per squalifica.

Il racconto del primo tempo

Dopo che Nzola sostituisce all'ultimo minuto Sottil, è proprio con l'ex spezino che i padroni di casa si rendono pericolosi fin dai primi secondi di partita. La Fiorentina va in gol per ben due volte con il 18 Viola ma, in entrambe le occasioni, l'attaccante è pescato in posizione di fuorigioco e quindi i possibili vantaggi dei toscani vengono annullati. Quando i nerazzurri entrano in partita e si guadagnano le prime occasioni ripartendo in contropiede, è un calcio d'angolo teso sul primo palo calciato da Asllani che serve al Toro l'assist per sbloccare di testa il risultato. 0-1 per l'Inter. Suonata la sveglia nel migliore dei modi, l'Inter approfitta del baricentro alto dei padroni di casa per ripartire in campo aperto e, con la velocità di Thuram e l'aggressività di Lautaro nel recupero palla, colleziona occasioni che non riesce però a sfruttare. Sommer alla mezz'ora, con un intervento miracoloso, spedisce in calcio d'angolo il tiro di Bonaventura che, dopo una fase confusa in area di rigore, aveva trovato il guizzo per provare a portare in parità i suoi. Dopo aver battuto il corner, segue un lungo check del VAR per una trattenuta di Bastoni ai danni di Ranieri, ma viene confermata la decisione dell'arbitro Aureliano che non ha individuato nell'episodio i requisiti per assegnare il calcio di rigore alla Fiorentina. Il primo tempo si conclude con due minuti di recupero al termine dei quali Asllani ai microfoni di DAZN confessa le difficoltà nel frenare le iniziative Viola a causa del loro schieramento a centrocampo ma, in vantaggio di un gol e con la compattezza del gruppo, il secondo tempo dev'essere giocato con la fame di vittoria e la lucidità sottoporta che nei primi 45' è un po' mancata.

Il racconto del secondo tempo

Rientrati in campo con gli stessi interpreti del primo tempo, è la Fiorentina a rendersi pericolosa, prima con il cross velenoso di Parisi che attraversa tutta l'area e termina sul fondo passando molto vicino al palo e poi con Ikoné, mentre i nerazzurri, soprattutto con Lautaro, non riescono a sfruttare le occasioni per il raddoppio e nelle migliori che riescono a concretizzare, con Arnautovic chiamato a sostituire Thuram al 60', la posizione di offside della coppia offensiva nerazzurra rende tutto inutile. Man mano che scorre il cronometro, si abbassano i ritmi della gara, entrambe le formazioni sembrano stanche e su una fiammata Viola, Aureliano, dopo esser stato richiamato al VAR per valutare un contatto tra Sommer e Nzola, assegna alla Fiorentina un calcio di rigore che il portiere nerazzurro neutralizza, bloccando a terra il tiro debole di uno specialista come Nico Gonzalez. L'Inter resta in vantaggio ma non riesce più a uscire e si aggrappa disperatamente alla solidità della sua fase difensiva, stanchezza, nervi tesi e palloni persi contribuiscono alla tachicardia nerazzurra degli ultimi minuti e, dopo 5 minuti di apnea e sofferenza, l'Inter si porta a Milano 3 punti pesantissimi in vista di una settimana decisiva per il campionato. Sommer trova il tredicesimo clean sheet in serie A, Lautaro il 19 gol stagionale e tutta l'Inter il primo posto in classifica. Bentornati capolisti!
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Alessandro "Spillo" Altobelli