Federico Dimarco è una delle certezze sin qui della stagione condotta dall'Inter. Con passione e sacrifici è arrivato a realizzare il sogno di vestire la casacca nerazzurra e quella della Nazionale e oggi viene elogiato come uno dei migliori terzini sinistri in circolazione grazie a prestazioni di alta caratura, sia a livello nazionale sia in campo europeo.

Numeri alla mano

Supercoppa italiana prima e scudetto poi. Gli obiettivi paiono più facilmente alla portata se alcuni pilastri della squadra si trovano nel proprio momento di carriera. Definito "giocatore completo" dall'ex presidente nerazzurro Massimo Moratti, Federico Dimarco ha continuato nel suo percorso di crescita che oggi lo rendono uno dei migliori nel proprio ruolo e con addosso gli occhi di molti club prestigiosi. Compagni e tifosi lo osannano e grazie alla fiducia continua di cui gode, il fieno messo in cascina dal numero 32 interista, alla voce statistiche recita 3 reti e 5 assist in 20 giornate. Il laterale nerazzurro ha superato le sue stesse prestazioni in un intero campionato, avendo partecipato attivamente per ben 8 volte a un'azione che si è poi tramutata in gol e, come riportato da La Gazzetta dello Sport, è curioso come la stagione straordinaria vissuta da Dimarco sia arrivata proprio nell'anno in cui il tecnico Simone Inzaghi lo sta facendo ruotare di più; la concorrenza di Carlos Augusto ha fatto molto bene al ragazzo classe 1997 che ora è anche un pilastro della difesa della Nazionale Italiana.

L'erede di Perisic

Il 26enne milanese è tornato alla corte nerazzurra a seguito dell'insediamento di Simone Inzaghi sulla panchina lasciata libera da Antonio Conte, dopo la vittoria dello Scudetto nella stagione 2020-2021. La prima annata in pianta stabile alla Pinetina vede il mancino interista chiudere con 32 presenze in Serie A con 2 gol e 3 assist, alternandosi con Perisic e con l'acquisto del mercato di gennaio 2022, Robin Gosens. La partenza di Perisic e la condizione non del tutto perfetta dell'esterno ex Atalanta, spalancano a Dimarco le porte della titolarità: al secondo anno parte dal primo minuto per 26 gare su 33, segnando 4 gol e fornendo 4 assist, migliorando la media dell'anno precedente e contribuendo anche al raggiungimento della Finale di Champions League a Istanbul.  La crescita personale è frutto del lavoro costante di Dimarco. Quest'anno le prestazioni dell’esterno dell’Inter nelle prime 20 giornate di campionato offrono nuovi dati statistici che pongono l'accento sulla sua crescita esponenziale: ogni partita riesce a effettuare una media di 54 tocchi, il che sottolinea la sua presenza fondamentale in fase sia di spinta sia difensiva, compiendo passaggi con una percentuale di precisione vicina all'85%.  Se la statistica sul numero dei tiri per ogni partita è rimasta pressoché uguale, la voce che ha sofferto maggiormente un calo è quella relativa a cross e palloni recuperati e passaggi lunghi, quest'ultimi scesi da 2,75 a 1,47 per partita. Appare evidente che siano cresciuti nettamente i dati relativi relativi alla zona offensiva con gli assist, passati da 1 a 5, e le grandi occasioni create, ben 10. Il tutto giunto con un minutaggio minore rispetto alle stagioni passate. Per la serie Meno quantità, più qualità.
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Alessandro "Spillo" Altobelli