Di Flavio Verzola.
Robert Louis Stevenson, inventa i suoi personaggi nel suo romanzo del 1886, raccontando di una schizofrenia, romanzata al punto da colpire non solo la mente ma anche l’aspetto fisico, dividendo in maniera molto più che netta il bene e il male che alberga in tutti noi. L’idea che porta al successo letterario è talmente geniale, da diventare fonte inesauribile di riproposizioni cinematografiche fino ai nostri tempi.
Nel mondo pallonaro, la folle Inter, rappresenta forse l’esempio più significativo di schizofrenia, in un eterno ottovolante di picchi straordinari e di tonfi clamorosi, tanto da meritarsi ampiamente l’attributo di “Pazza”! A onor del vero, negli ultimi anni, i nostri cuori malati di nerazzurro, hanno avuto meno scossoni di quanto la tradizione imponesse, ma chi ha vissuto una vita di “una continua sofferenza per arrivare alla vittoria”, ormai è un malato cronico di ansia.
Un pomeriggio al Meazza
Anche domenica pomeriggio, in orario tale finalmente da vedere il sole, rimanendo a bocca aperta per un nuovo grattacielo che si vede bene dal secondo rosso, con incredulità , perché col Monza non c’era, o forse perché col buio non si vedeva! Almeno si torna a casa ad un orario decente!
Arriviamo al nostro posto nel secondo rosso, con un leggero fastidio nell’anima. Negli occhi la sontuosa prestazione a Bergamo, e la maledetta pausa nazionali, che come al solito spariglia le carte. Tra infortuni vari, e l’incognita di riprendere il passo esattamente dove era stato lasciato, almeno abbiamo recuperato gli esterni, e non sarà affatto poco!
Udinese, un avversario ostico
Udine è sempre stata una squadra complicata, il moderno “Noi siamo Friuli” che fa bella mostra sulla maglia, mostra dei bestioni dal fisico imponente, messi bene in campo dal loro allenatore austriaco, con diversi giovanotti nel mirino delle big, compreso noi, alla ricerca di un ringiovanimento necessario per la prossima stagione.
Tra un frico e un assaggio di San Daniele, un piatto di cjarsons, ravioli tipici con patate della Carnia, e una fetta di Gubana magari innaffiata con un bella Ribolla gialla o un bicchiere di Refosco, i ragazzi bianconeri si dimostrano molto ben nutriti e allenati!
L’atmosfera sugli spalti
Partiamo con la curva in malinconico silenzio nei primi venti minuti, in contestazione per le limitazioni alle coreo e al caro biglietti. Dispiace, ma non posso dar loro torto! Il resto dello stadio intona qualche canto dei soliti, ma si sente la differenza con la compattezza sonora della curva. In più, lo speaker è muto, e non accompagnerà i due gol nostri come al solito.
Abbiamo dei cartoncini nerazzurri da mostrare, messi tra una poltroncina e l’altra, per dare almeno un pochino di colore e calore in più, che non guasta mai.
Primo tempo da spettacolo
Dovrei dire partita complicata e da prendere con le dovute cautele, e concentrazione massima, del resto da ora in poi saranno tutte così!
Partiamo con parecchie assenze per infortuni vari e squalifiche, devo però dire che per il gioco espresso non si vede affatto la differenza. Primo tempo spettacolare, il ritrovato Dimarco scorrazza sulla sinistra come nelle sue giornate migliori, le azioni arrivano fluide e avvolgenti e loro sembrano veramente allo sbando.
I due gol nel primo tempo sono di una bellezza sopraffina, finalizzate da Arna e Frattesi su assist di Dimarco, dopo una serie di trame da “Mamma mia… che azione della Madonna!!!”
La metamorfosi dell’Inter
Dottor Jekyll si mostra in tutta la sua classe innata, a fine primo tempo i commenti sugli spalti, tra sorrisoni e battute, si sprecano. Tutto sembrerebbe presagire un pomeriggio finalmente tranquillo…. e invece no!
Loro rientrano in campo con molta più grinta e pressione, ma soprattutto noi siamo molto meno veloci e incisivi. Il bel viso del dottore comincia a deformarsi, le sopracciglia si infoltiscono, i denti si fanno deformi e lo sguardo torvo di Mister Hyde prende il sopravvento.
Un finale al cardiopalma
Il Demone verso il sessanta fa i cambi: prima esce Arna per Correa, dopo cinque minuti Aslani per Chala e Bisteccone per Dimash, con Augusto che scala in fascia da braccetto. Entra anche Barella per l’ottimo Frattesi. Ora la testa è pericolosamente al derby di coppa!
Senza Chala diventiamo imprecisi e lenti nelle ripartenze, molti meno fraseggi e lanci lunghi nel vuoto! Il grigliatore Correa è molto più ectoplasma del solito e non ne becca una. Loro ci provano e ci riescono pure!
Al 71′ un imperioso Solet, capisce che tutta la dirigenza interista lo sta ammirando e annichilisce il gelatinoso Correa, anticipandolo su un lancio nostro, parte e salta Barella come un birillo, si presenta al limite e scaglia una folgore che si infila in rete rasente il palo, con forse una minima indecisione di Sommer. Patatrac!
Ora l’inerzia della partita è tutta a favore dei Friulani, noi a pancia piena, siamo già al caffè di fine pasto, belli satolli e prossimi all’abbiocco post abbuffata.
Il pessimo Chiffi’, quello del rigore non fischiato al Derby su Thuram, ci mette il carico fischiando a senso unico contro di noi. Siamo oltre il novantesimo, altra azione loro e altra paratona sempre su Solet tarantolato!
Se andiamo avanti così, stavolta vado direttamente in cardiologia!
Verso il derby di Coppa
Nemmeno il tempo di riprendermi fisicamente che il derby di Coppa Italia è alle porte. Abbiamo ancora delle defezioni importanti, e l’ansia è già pericolosamente oltre il livello di guardia! Dopo ci aspetta il doppio impegno di Champions in questo aprile intasato, sempre con i rossoneri del Milan… ah no, questo è un bel pesce d’Aprile!
Se siamo Dottor Jekyll ce li mangiamo a colazione… se siamo Mister Hyde ci sarà da soffrire!
Marcia avanti!