l primo giro di boa del campionato si avvicina e con esso anche la sessione di mercato invernale. Raramente in questa finestra si riescono a completare buoni affari perché colti dalla fretta e dalle necessità, molto spesso si incappa in botteghe molto care o in giocatori indesiderati. Nella sessione di mercato invernale della stagione 2019/2020, l’Inter riuscì a mettere a segno un colpo sensazionale: Christian Eriksen! Voluto fortemente dalla dirigenza, Christian Eriksen arrivò a Milano per soli 27 milioni di euro, circa un quarto del suo valore di mercato in quel momento della sua carriera. Beppe Marotta fu particolarmente abile a far leva sull’imminente scadenza del contratto che imponeva al Tottenham una cessione piuttosto frettolosa. Il primo vero squillo della sua esperienza nerazzurra fu una punizione da distanza siderale nel derby vinto 4 a 2: quel tiro andò a stamparsi sulla traversa, ma la meraviglia e il boato furono tali da far sobbalzare ogni tifoso dalla poltrona, quasi come se fosse un gol. Per oltre un anno trovò raramente la via del campo di gioco e molti addetti ai lavori pensarono che la sua esperienza all’Inter fosse giunta alla conclusione dopo nemmeno 12 mesi. La svolta avvenne in Coppa Italia nel turbolento quarto di finale contro il Milan fissando il punteggio sul 2 a 1 con una splendida punizione. Questa gara ci dice qualcosa di molto importante sulla figura e la professionalità di Eriksen: il danese entrò in campo al minuto 88 e nonostante lo scarso minutaggio, si prese la responsabilità di calciare la punizione probabilmente più importante della stagione durante i tempi supplementari. Freddezza, responsabilità, fiducia e soprattutto classe, tanta classe. Ed è proprio dalle sue geometrie e dalla sua visione di gioco che ripartì imperterrita la corsa dell’Inter verso lo scudetto. Antonio Conte non riuscì più a rinunciare ad Eriksen che da gennaio in poi disegnò calcio e mostrò una ferocia agonistica fino a quel momento sconosciuta a tutti. L’allenatore salentino ebbe il merito di forgiare al meglio il calciatore danese riuscendo anche a preservare le sue indiscutibili doti tecnico tattiche, divenute indispensabili per i fulminei ribaltamenti di fronte nerazzurri.  Il successivo arrivo di Inzaghi venne interpretato come un vero e proprio pensiero rivolto ad Eriksen, che con il tecnico piacentino avrebbe potuto giocare a briglie sciolte mostrando ancor di più le sue doti tecniche. Il rapporto professionale fra i due non ebbe mai luogo e ogni appassionato conosce i motivi che spinsero Eriksen lontano dall’Inter. In quel torrido pomeriggio di giugno l’Inter e i suoi straordinari tifosi si riscoprirono comunità forte e solida ben oltre il perimetro sport. Nel bene e nel male, per ogni interista Christian Eriksen sarà sempre una questione di cuore. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare la sventola dalla distanza nel derby. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare le sue prime parole italiane. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare la punizione contro il Milan in Coppa Italia. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare il momento in cui Eriksen fece ritorno alla Pinetina. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare il suo ritorno in campo con la maglia del Brentford e le emozioni di quegli istanti. Christian Eriksen 60 volte nerazzurro, per sempre nerazzurro!
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Alessandro "Spillo" Altobelli