Nel gelo di San Siro la coperta dell'Inter è troppo corta. Gli uomini di Simone Inzaghi vengono eliminati agli ottavi di Coppa Italia da un Bologna che ha il merito di portare la partita ai supplementari e anche la fortuna di potersi affidare ad un 22enne che studia da fuoriclasse, Joshua Zirkzee, capace con un paio di giocate di illuminare la scena e di servire altrettanti assist a Beukema e Ndoye per l'1-2 finale. Oltre al risultato per certi versi clamoroso e sicuramente deludente per i tifosi nerazzurri, questa sera sono emersi alcuni limiti strutturali di una rosa che allo stato attuale non è in grado di sostenere impegni su più fronti. Sì, perché se oggi l'Inter è nettamente la migliore squadra in Serie A è soprattutto perché in Champions League spesso e volentieri ha optato per un turnover massiccio. In Europa tale scelta ha portato al secondo posto in un girone che poteva essere vinto senza troppi patemi, nonostante l'ottimo cammino della Real Sociedad. In Coppa Italia, su partita secca, è successo il fattaccio. Che in attacco le seconde linee non siano all'altezza è una dato di fatto, testimonianza ne è la prova insufficiente con il Bologna di Arnautovic: l'austriaco non riesce a sbloccarsi e sembra ancora lontano dalla forma migliore. Per non parlare di Sanchez, anche ieri assente per noie fisiche e altro fantasma di questi primi mesi di stagione. Pure il centrocampo avrebbe bisogno di almeno un ritocco: Klaassen fatica ad integrarsi nei meccanismi di Inzaghi e a fornire prove convincenti, Sensi purtroppo è totalmente inaffidabile e i suoi continui infortuni lo rendono più un'eterna incompiuta che un calciatore su cui poter fare affidamento. In un mondo (nerazzurro) ideale, tra una decina di giorni uno dei due verrebbe sostituito e a Milano arriverebbe un rincalzo in grado di portare quantità e qualità in mediana. Ma per questioni di bilancio ciò non avverrà. L'Inter 2023/2024 ha un obiettivo chiaro, la seconda stella, ma le disavventure di coppa devono far suonare più di qualche allarme. Cioè che filtra da Viale della Liberazione è che la proprietà potrebbe dare il via libera per un paio di operazioni in entrata: Marotta e Ausilio sarebbero sulle tracce di un esterno destro che sostituisca Cuadrado e di un attaccante. Basterà? E soprattutto, la punta arriverà al posto di Sanchez o Inzaghi da gennaio potrà contare su un reparto offensivo formato da cinque elementi? Il mister piacentino sta tentando in tutti i modi di non spremere i giocatori fondamentali, ma non può fare miracoli. Stasera ad esempio Lautaro è uscito toccandosi la coscia sinistra e il suo infortunio ha messo l'intero popolo nerazzurro davanti alla dura realtà: la coperta è corta, senza rincalzi in grado di far rifiatare i titolarissimi il pericolo di problemi fisici aumenta a dismisura. Servono forze nuove. E in fretta.

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Alessandro "Spillo" Altobelli