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lunedì, Aprile 7, 2025

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Il vigliacco

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A cura di Flavio Verzola.

Vile, codardo, pusillanime, coloro che nelle difficoltà si sottraggono e si nascondono.
Al fischio finale ho momentaneamente e vigliaccamente cancellato il calcio dalla mia vita, per quanto possibile. Il compito di scrivere era molto, troppo oltre il catartico, non avendo assolutamente nulla di liberatorio, ma al contrario, insopportabile, nel rigirare il coltello nella piaga. Il lunedì durissimo incrociare gli sguardi ironici, e le risatine beffarde, persino da coloro, che con questa sconfitta, hanno perso posizioni importanti per la prossima Champions. Paradossale che i ratti possano squittire di gioia per la vittoria del gatto! Del resto è risaputo che quando l’Inter perde, il mondo contro gioisce. Persino quando perde contro storicamente la più odiata del campionato italiano!

In perfetta applicazione del nemico del mio nemico è mio amico, i pulcinella hanno festeggiato il pericolo scampato del sorpasso! Ma soprattutto la consapevolezza che nel caso di vittoria nerazzurra, l’Inter avrebbe preso una tale carica e autostima, da partire senza ostacoli e lancia spianata, verso il ventuno! Invece la sconfitta, l’ennesima negli scontri diretti, ha aperto un pericoloso spiffero, che potrebbe diventare una voragine.

Senza entrare nel merito della cronaca della partita, che tutti conosciamo, e che il semplice fresco ricordo è ancora troppo doloroso, mi permetto alcune considerazioni. Questa squadra è ancora la più forte, tuttavia paradossalmente, non riesce a reggere il ritmo per novanta minuti, vuoi per l’età della rosa, vuoi per la condizione atletica dei titolarissimi, vuoi per la differenza evidente in termini di resa, tra il campo e la panchina, soprattutto in attacco! Questa squadra sta arrivando al capolinea, con orgoglio e forza, non sappiamo ancora se sarà il cimitero degli elefanti da zero tituli, oppure il colpo di coda dell’eroe, che prima di soccombere distrugge i nemici… una sorta di “muore Sansone con tutti i Filistei” applicata al calcio! Siamo ancora tremendamente in corsa con tutto, e non molleremo di un millimetro fino alla fine, questo è certo. Ma la prossima stagione, per forza di cose, dovrà essere quella di un profondo rinnovamento.

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Magari una stagione di transizione e costruzione, per quanto possa essere concesso all’Inter. Una stagione in cui verranno inseriti dei giovani di sicuro talento, ma come tali dovranno fare la giusta esperienza. Si passerà da sconfitte brucianti a vittorie esaltanti, con lo scopo di rimanere competitivi, ma non necessariamente vincenti. Ergo in questi pochi mesi, o victoria o muerte. Lo sa perfettamente il capitano, su cui ovviamente, per età, carisma ed esempio, si fonderà in nuovo corso. Lui, Tikus, Bare, Basto e Dimash saranno i pilastri del progetto futuro! Come oggi sono i riferimenti nello spogliatoio. Molti andranno via per età, per contratto, per difficoltà di adattamento, o semplicemente per esigenze di mercato. Molti arriveranno, portando giovanile entusiasmo e quella freschezza, che oggi sembra più mancare a questa squadra.

Tornando al contingente, il primo tempo ha detto molto in termini positivi e il secondo altrettanto in negativi! Ho apprezzato la rabbia di Lauti, nel finale, con imprecazioni annesse, che ha perfettamente incarnato quella di tutto il popolo. Il ragazzo ci tiene da matti, ed è conscio del fatto che anche lui, deve dare di più, perché se non finalizzi, se non chiudi, puoi andare in difficoltà con chiunque. Dimentichiamoci l’invincibile armata dello scorso anno, ora siamo meno tutto, e dobbiamo per forza capitalizzare le occasioni che abbiamo.

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Tanto faremo il record dei legni, dei rigori clamorosi non concessi, delle punizioni ribaltate, e dei cartellini mostrati, ma proprio per questo quando vedi lo spazio per colpire, affonda il colpo con tutta la forza che hai, perché potresti non avere più l’occasione!

Sono così vigliacco, che non avrei voluto o potuto scrivere, ma ancora una volta, la nostra vera nemesi calcistica, ci è venuta in soccorso! Il terzino più forte del mondo, dalla chioma rosa, si è espresso nel suo pezzo di maggior successo, ma stavolta il corpulento arbitro non ci è cascato! Il DNA europeo tanto decantato, si dev’essere sbiadito, e il fumo del sigaro sarà andato di traverso! Orgasmo da Rotterdam filosofo, teologo e saggista, ha teorizzato quanto si soffre, quando vieni sconfitto da una squadra che è nettamente inferiore. E noi purtroppo, lo sappiamo anche troppo bene! A volte il Karma esiste!

Sabato sera rabbia, orgoglio e determinazione, niente è perduto, siamo ancora in gioco… giochiamo!
Marcia Avanti

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