L'Inter sembra intenzionata a non puntare, almeno per il momento, al progetto di costruzione della propria seconda squadra che giocherebbe in Lega Pro. La possibilità di costituire dalla stagione 2024-2025 la seconda squadra Under 23, come auspicato dall'Amministratore Delegato e principale uomo mercato dell'Inter, Beppe Marotta, sembrerebbe aver subito una brusca frenata. Il progetto di costruzione della Squadra B da inserire nel girone di Lega Pro manca di certezze; l'ex dirigente della Juventus, sebbene fortemente interessato a questa possibilità, anche per fornire alle giovani speranze nerazzurre maggiore visibilità e competitività, a ottobre aveva ribadito nel corso della presentazione del libro di Fabrizio Biasin, "Odio il calcio", che la squadra U23 si stia rivelando uno strumento indispensabile per la crescita dei giovani. Sempre l'Ad nerazzurro aveva dichiarato: "Il processo di passaggio dal gruppo del vivaio alla prima squadra è veramente molto complicato, ecco perché l'Under 23 si rivelerebbe estremamente utile come step intermedio che possa consentire una crescita calcistica dei giovani. Ma per l'Inter, come già detto, non esistono le condizioni necessarie alla partenza del progetto".

Problema di strutture

Inter Primavera esultanza Come ampiamente dichiarato da Marotta, il progetto della seconda squadra per l'Inter, al momento, non è contemplabile con i prospetti futuri che la società di Viale della Liberazione sta seguendo. Inizialmente, l'Inter avrebbe voluto intraprendere la strada della squadra B, ma per far sì che il piano prendesse corpo erano necessarie condizioni irrealizzabili al momento. Se l'anno scorso, nella graduatoria legata all'assegnazione e alla possibilità di schierare gli U23 in Lega Pro, l'Inter si trovava alle spalle dell'Atalanta, club che da questa stagione prende parte al torneo della vecchia Serie C. I nerazzurri, arrivando dietro l'Atalanta, avrebbero avuto bisogno del fallimento di due club dalla Lega Pro e non di solo uno che normalmente retrocede. Per poter presentare la domanda di iscrizione al prossimo campionato della terza serie italiana, devono verificarsi alcune condizioni individuabili in: posizione in classifica raggiunta nel corso dell'ultima stagione, numero di spettatori durante le partite e calciatori convocati in Nazionale, dall'Under 15 fino all'U21. Il progetto della Seconda Squadra è di vitale importanza poiché consentirebbe ai giovani talenti di crescere e mettersi alla prova nella Lega Pro, offrendo loro un ambiente competitivo e stimolante. Questo permetterebbe al tecnico Simone Inzaghi di valutare meglio le capacità dei giovani e decidere se sono pronti per essere promossi in prima squadra, ma l'idea sembra non stuzzicare la dirigenza nerazzurra, la quale non è rimasta esente da critiche provenienti da professionisti del settore. Al giorno d'oggi, il club nerazzurro si trova di fronte a due ostacoli principali per l'attuazione del progetto tecnico. La difficoltà principale risiede nella mancanza di strutture adeguate per l'eventuale U23. Sebbene esista il KONAMI Youth Development Centre, impianto dedicato alla memoria di Giacinto Facchetti sui cui campi si allenano le giovanili interiste, e lo stadio Breda, casa della Primavera di Cristian Chivu, mancano le strutture necessarie per far allenare come si deve una eventuale nuova rosa di calciatori. Un secondo ostacolo non indifferente è rappresentato dalla necessità di un investimento di circa venti milioni di euro per la costruzione delle strutture adatte, una spesa che al momento la società non è disposta a sostenere.  Pur con tutti gli ostacoli presenti al momento, l'importanza del progetto non può e non deve essere sottovalutata. Il diktat interista sulla questione è "non fare le cose tanto per..." e tale possibilità potrebbe essere raccolta, in sostituzione della Beneamata, dai cugini del Milan, pronti dall'anno prossimo a regalare una vetrina di maggiore importanza ai ragazzi del proprio vivaio. Secondo Tuttosport, i rossoneri avrebbero intenzione di realizzare la seconda squadra per non mandare in prestito in altre squadre i giovani che a metà stagione non hanno giocato molto e, soprattutto, per la limitazione ai prestiti decisa e voluta dalla FIFA.
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