Uno scudetto e una stella. Il totale degli scudetti vinti dall'Inter sale a 20. Accanto alle Coppe da tempo in bacheca nella sede di via della Liberazione, la società nerazzurra ha aggiunto un altro trofeo, il ventesimo, forse uno dei più belli della sua gloriosa storia, nata nel lontano 1908.

Entusiasmante l'impresa dei ragazzi di Simone Inzaghi che, conquistata presto la vetta a campionato iniziato, non l'hanno più lasciata fino al gong matematico della vittoria, arrivato a termine del derby vittorioso contro l'altra squadra di Milano a tinte rossonere.

Tanti sono stati i festeggiamenti in piazza. L'onda del tifo nerazzurro non si è mai calmata ed ha invaso le piazze del capoluogo lombardo, coinvolgendo tutti, gente di ogni età, popolo di diverse razze a sfogare la loro gioia con canti, inni, fuochi d'artificio, fino alla consegna ufficiale della coppa contro la Lazio in uno stadio multicolore, addobbato come non mai da una coreografia da primi della classe.

L'Inter è campione d'Italia. Tanta lode quindi va a tutta la famiglia nerazzurra. Ora però bisogna continuare e cercare di non spezzare subito l'incantesimo della vittoria. Vincere per continuare a vincere.

L'Inter lo può fare. Grazie soprattutto all'abilità di Beppe Marotta che, in sei anni di dirigenza a Milano con le sue strategie di mercato e nonostante le poche risorse societarie, ha riportato il sodalizio nerazzurro in alto, quasi a competere, come in passato, con i maggiori club del mondo, indirizzando alla meglio una proprietà cinese ricca, ma impossibilitata a smuovere e trasferire parte del suo capitale all'estero per i paletti innalzati dal governo cinese.

L'era cinese all'Inter si chiude così dopo 7 anni. Con un bilancio più che soddisfacente. Tutto è iniziato da Zhang Jindong che, impegnato in altri contesti in Cina, ha poi affidato la guida della società Inter al giovane figlio Steven che presto si è appassionato di calcio, divertendosi molto a Milano, tanto da diventare poi grande tifoso nerazzurro quasi a 360 gradi.

Dopo aver superato la crisi economica mondiale dovuta alla pandemia e il blocco cash di Nanchino in direzione Italia, il giovane presidente cinese tuttavia è riuscito ad innalzare ben sette trofei, prima dell'addio e il passaggio della società nerazzurra al fondo statunitense Oaktree.

L'Inter cancella quindi l'era cinese. Spetterà ora alla subentrante Oaktree, società made in U.S.A, specializzata in strategie di investimento alternative, quotata alla Borsa di New York e con sede a Los Angeles, assumere la guida di una delle società calcistiche più famose al mondo per migliorare i conti nel segno della continuità, delle vittorie e possibilmente di un presidente, perché no, anche italiano di fede interista.

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