Che annata fantastica. L’Inter 23/24 ha scritto un’altra pagina di storia nerazzurra.

“Il tempo vola quando ci si diverte” dice un famoso detto, questo perché i neuroni rilasciano più dopamina che è associata a sentimenti di soddisfazione, così il cervello pensa che sia stato speso meno tempo rispetto a quando si compie un’attività noiosa. Beh, io mi sono divertita. Una stagione memorabile, e non per la vittoria del trofeo in sé, quanto per come l'Inter lo ha vinto. Da gennaio non c’è stata storia, nessun testa a testa ma solo un’unica capolista che ha iniziato a scalare le marce solo a scudetto intascato. È memorabile perché con tutte le cessioni fatte la scorsa estate qualcuno diceva che l’Inter quest'anno sarebbe arrivata quinta. È stata incredibile perché questi ragazzi hanno vinto la coppa in un derby fuori casa rimandato dunque tutto al mittente. Hanno mantenuto un sostanzioso gap con la seconda in classifica fino alla fine della stagione e soprattutto hanno dimostrato di avere una forte mentalità, sempre dovunque contro chiunque, anche contro tutte le critiche che quest'anno ha ricevuto senza una ragionevole tesi. È chiaramente uno scudetto che parte da lontano come tutti i cicli del calcio che si rispettino e che ha sempre avuto l’appoggio di una grande società determinata e compatta. È il trofeo di Steven Zhang che ha lasciato l’Inter per cause di forza maggiore, ma che ha sempre palesato l’attaccamento ai colori nerazzurri i quali ha difatti riportato ai vertici. È la seconda stella del management sicuramente più forte in Italia ed è lo scudetto di Simone Inzaghi che, anche quando si tè trovato sul filo del rasoio, non ha mai dato segnali di cedimento ma contrariamente ha lavorato affinché le situazioni mutassero. Ce l’ha fatta. Questa vittoria del campionato 2023/2024 è di tutti i giocatori della rosa attuale e di chi ha lasciato l’Inter prima di questo sogno: mi vengono in mente Dzeko, Brozovic e D’Ambrosio. È lo scudetto dei tifosi nerazzurri che non hanno mai abbandonato lo stadio o spento la tv prima del fischio finale, di chi ha sempre cantato anche quando il vento soffiava contro e soprattutto è di chi ha giurato amore eterno a questa maglia. "E quanto fosse grande lo desiderio che Amore di vedere costei mi dava, né dire né intendere si potrebbe". (Dante, Convivio) Che annata fantastica. L’Inter 23/24 ha scritto un’altra pagina di storia nerazzurra. È stato strabiliante, grazie.
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