La LuLa è ormai un lontano ricordo, sbiadito per come è andata a finire. Il presente e il futuro dell'Inter è rappresentato dalla ThuLa, la nuova coppia d'attacco che da quest'anno guida l'Inter in quasi tutte le partite, sicuramente sempre titolare nei big match. Lautaro e Thuram si sono trovati benissimo sin da subito, con il capitano che quest'anno agisce più da prima punta e finalizzatore grazie al lavoro prezioso del suo compagno di reparto. Sin ad ora i numeri sono spaventosi: Lautaro ha segnato 15 gol in 16 giornate di Campionato, Thuram è salito domenica a quota 7, a cui però aggiunge anche 6 assist. Un contributo importante ai 39 gol già segnati fin qui e anche all'incredibile statistica dei soli 7 gol concessi da inizio stagione, con Sommer che continua a collezionare clean sheet (11). Nonostante la poca affidabilità dei ricambi in attacco, la coppia Thuram-Lautaro ha contribuito al 56% delle reti seganti dai nerazzurri. Il quotidiano analizza ulteriormente la stagione fin qui della coppia d'attacco.

Lautaro è leader assoluto

Capitan Lautaro sta vivendo il suo momento migliore da quando è all'Inter e nel 2023 ha raggiunto quota 29 reti segnate, superando nella storia nerazzurra campioni come Vieri, Eto'o e Milito. Restano davanti a lui Nyers, 32 reti nel 1951, Angelillo, 31 nel 1958, e Meazza, 30 nel 1930. Il Toro ha ancora due partite a disposizione per scalare la classifica, sia quella dei migliori bomber in un anno solare, sia quella dei migliori marcatori della storia del club: adesso è a quota 119 ed è a -4 dal nono posto di Vieri e a -5 dall'ottavo di Icardi. Inoltre, se pensiamo che Lautaro è costato 17 milioni più bonus e tasse nel febbraio 2018, emerge ancora di più l'intuizione clamorosa di Ausilio, che riuscì ad anticipare sul tempo proprio quell'Atletico Madrid prossimo avversario dell'Inter in Champions. Per questi motivi il club nerazzurro vuole legare il nome di Lautaro ai colori nerazzurri ancora per molti anni a venire, con un prolungamento pronto fino al 2028, quando saranno 10 anni di Inter. Di pari passo anche lo stipendio aumenterà, arrivando a 8 milioni più bonus. Un riconoscimento adeguato per il giocatore simbolo del club, idolo dei tifosi ma anche e sopratutto modello d'ispirazione per i compagni. Ieri sera, dopo il gol del vantaggio siglato contro la Lazio all'Olimpico, ha voluto omaggiare la sua città Bahia Blanca colpita da un fortissimo maltempo che ha causato forti danni e ha provocato 13 morti. "Ieri sono andato a letto tardi perché la mia Bahia Blanca che ha sofferto questo temporale terribile ed ero preoccupato. In campo sono comunque entrato concentrato e ho voluto lanciare un messaggio ai miei concittadini perché superino presto questo momento". Cosi a fine partita davanti ai microfoni.

Thuram è molto concreto

Concretezza. Questo è il termine che si può usare per descrivere Marcus Thuram e il suo inizio di stagione incredibile all'Inter. Parola che, in estate, risultava quasi come una battuta poiché la nomea con cui l'attaccante figlio d'arte arrivava all'Inter era quella di attaccante non prolifico e un pò evanescente. Marcus in questi primi mesi italiani ha totalmente ribaltato questo giudizio: le 7 reti stagionali in Campionato sono arrivate sempre in match complicati e sopratutto in momenti delicati come il primo gol contro la Fiorentina che apre le marcature, il gol alla Roma che fa vincere la partita contro il grande ex Lukaku, l'assist per Lautaro in Juve-Inter per non dimenticarsi del gol da cineteca impacchettato nel derby di metà settembre. A questi gol si aggiunge il gol di fondamentale importanza contro il Benfica a San Siro, in una partita dove la palla non voleva proprio entrare. Tutti questi numeri sono sinonimo di concretezza, le sue giocate non sono mai fini a sé stesse ma servono per allungare sull'avversario e servire un assist oppure per anticipare l'avversario e prendere fallo. In questo ultimo fondamentale Thuram è un maestro, con le sue lunghe leve riesce ad arrivare sempre in anticipo quanto basta per prendersi fallo. I rigori procurati questa stagione sono ben 6, conditi da altri 6 assist. Insomma numeri che fanno invidia a molte grandi squadre che faticano a rendere i propri attaccanti prolifici.
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Alessandro "Spillo" Altobelli