Dal rifiuto di Lukaku è nata l'Inter della seconda stella: la fiducia a Thuram e l'arrivo di Pavard i simboli. La vicenda Lukaku è stata la prima sliding door della stagione 2023/2024: con il suo clamoroso voltafaccia, l'Inter è stata costretta a cambiare i propri obiettivi di mercato e per certi versi anche a rivedere il proprio stile di gioco. È ormai noto come la presenza o meno di un'attaccante accentratore come Lukaku in rosa cambi di molto il modo di giocare di una squadra. Ma se il tradimento del belga nel mese di luglio sembrava poter compromettere la stagione nerazzurra, arrivati a inizio maggio e vedendo i risultati ottenuti fin qui, possiamo affermare che sia stata una benedizione.

Capitolo Lukaku: la querelle estiva

Romelu Lukaku - RomaL'Inter che finisce la scorsa stagione con la ferita di Istanbul ma con la consapevolezza dello step in più compiuto è sicura di poter contare su Romelu Lukaku anche per la prossima stagione. L'idea dell'Inter è di avere un reparto formato da Lautaro, Lukaku e il neo acquisto Thuram come super sub. Il belga non vuole tornare a Londra e al Chelsea non lo vogliono più vedere, tant'è che si aprono le trattative per un'acquisto a titolo definitivo intorno ai 30 milioni di euro, cifra che consentirebbe al Chelsea di ammorbidire la propria perdita per un giocatore fuori dal progetto che avevano pagato 115 milioni solo due estati prima, prelevandolo proprio dall'Inter. Il focus totale su Lukaku spinge la dirigenza interista a rinunciare al rinovo di Dzeko, che per costi ed età chiedeva un contratto troppo oneroso in caso di acquisto anche di Lukaku. Tutto sembra andare liscio in quanto la volontà espressa del giocatore era di rimanere a Milano, il Chelsea apriva all'acquisto e anche da Steven Zhang era arrivato il via libera all'operazione. Fatto sta che Lukaku diventa irraggiungibile e inizia l'incredibile storia di mercato che ha portato poi alla chiusura totale di dirigenza e compagni riguardo a un suo ritorno. Secondo diverse ricostruzioni il belga sarebbe stato per mesi in contatto con Milan e Juventus, offrendosi come attaccante. La conferma arriva quando la trattativa con l'Inter naufraga e inizia una trattativa tra Chelsea e Juventus per portare Big Rom a Torino, dai rivali di sempre. Con Correa fuori dal progetto, Dzeko andato via e il rifiuto di Lukaku l'Inter si ritrova con i soli Thuram e Lautaro come coppia offensiva.  Gli acquisti di Sanchez e Arnautovic serviranno poi per completare il reparto ma non sono certamente le prime scelte di Marotta e Ausilio.

Pavard e Thuram: un successo a firma francese

Thuram-Pavard Inter Il nome di Pavard inizia a circolare intorno all'Inter ad agosto, quando il mercato sta per concludersi e il campionato è alle porte. Inizialmente vi è molto scetticismo intorno al suo arrivo, a suon di "ma figurati se Pavard lascia il Bayern Monaco per venire all'Inter". Quando si capisce che il colpo di mercato diventa possibile per via della forte volontà del giocatore di trasferirsi, ecco sorgere giudizi di altra natura "l'Inter ha bisogno di un'attaccante non di un difensore", "30 milioni per un difensore che va a scadenza il prossimo anno sembrano una follia" espressi anche da opinionisti tv e quotidiani sportivi. Alla fine del mercato però Benjamin Pavard veste la maglia nerazzurra e il suo prezzo di cartellino è esattamente la cifra che l'Inter era pronta a spendere per Lukaku: 30 milioni più due di bonus.  L'arrivo del francese ha portato la difesa interista in un'altra dimensione, più moderna ed europea capace ora di schierare due braccetti come Pavard e Bastoni i quali hanno piedi da centrocampisti e che portano superiorità numerica ogni volta che si lanciano in avanti. Pur non avendo ancora trovato la via del gol, Pavard ha disputato un'ottima stagione che, ricordiamo, è stata anche segnata da un'infortunio serio rimediato nella partita di Bergamo contro l'Atalanta a inizio novembre. Tuttavia dal suo rientro si è imposto come titolare inamovibile e simbolo della solidità difensiva dell'Inter di quest'anno. Non dimentichiamoci mai inoltre il palmares del francese: campione del mondo con la Francia nel 2018, campione d'europa con il Bayern Monaco nel 2020 e vincitore di quattro campionati con il Bayern Monaco. Un giocatore di questa caratura internazionale era da qualche tempo che non sceglieva l'Inter come prossima destinazione in carriera il suo arrivo rievoca delle parole di Marotta riguardo al ritorno di appeal attorno al brand Inter. Pavard ha dunque avuto due ruoli in tutta questa vicenda: il suo arrivo ha fatto dimenticare ai tifosi un grande difensore come Milan Skriniar  e ha servito un'assist al compagno di nazionale Thuram, indirizzando il budget mercato sul suo acquisto e permettendo al francese di "essere promosso" al ruolo di attaccante centrale nel progetto tecnico di Inzaghi. Arrivando a Marcus Thuram, la considerazione più facile da fare è come in pochissimo tempo abbia archiviato l'era Lukaku, che all'Inter ha comunque avuto ottimi numeri, e di come al suo primo anno in Serie A sia riuscito a segnare 12 gol e 7 assist. Ma nel calcio i numeri non sono tutto, i gol vanno anche pesati e allora tra i 12 gol del francese ci sono il gol capolavoro nel derby d'andata, il gol decisivo nel confronto con la Roma a ottobre proprio di fronte a Lukaku e il gol nel derby di ritorno che ha consegnato il campionato all'Inter. La sua presenza sempre allegra e positiva in squadra ha giovato a tutto lo spogliatoio e le sue caratteristiche hanno esaltato ulteriormente Lautaro, portandolo ad essere ancora più leader e capitano. Due acquisti che in estate erano visti con scetticismo ma che attraverso la fiducia della dirigenza e al grandissimo lavoro di Simone Inzaghi hanno reso al massimo, entrando di fatto nella storia del club e ponendo le basi per un'Inter che ora è pronta a fare lo step successivo in campo internazionale.
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