Júlio César Soares Espíndola, noto come Júlio César, è nato a Duque de Caxias, il 3 Settembre 1979. Portiere agile e reattivo, abilissimo nel parare i rigori. Attualmente gioca nel Benfica ma fino al 2012, l’ “acchiappasogni” –soprannome datogli dagli interisti- ha militato tra le file dell’Inter. Con la maglia nerazzurra ha conquistato 14 trofei: cinque Scudetti, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una UEFA Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA.
Considerato uno tra i più forti della sua generazione, il portierone brasiliano, dal 2007 al 2011, è sempre comparso nella top ten dei portieri. L’ UEFA l’ha premiato ,nell’anno 2009-2010, come miglior portiere della competizione UEFA Champions League; nel 2009 e 2010 ha vinto l’Oscar del calcio AIC, come miglior portiere. Júlio César iniziò la sua carriera professionistica con il Flamengo nel 1997. Nel 2000 divenne titolare inamovibile e vince il campionato per quattro volte. Nel gennaio 2005 venne acquistato dall’Inter che, avendo raggiunto il limite massimo di extracomunitari tesserabili, lo girò in prestito al Chievo. Non colleziona presenze con i veronesi e rientra all’Inter in estate: vince subito la Supercoppa nazionale, pur rimanendo in panchina.
Esordisce in Serie A il 28 agosto, nella partita vinta 3-0 sul Treviso. La prima stagione a Milano, che lo vede anche debuttare nelle coppe europee, termina con il successo in Coppa Italia cui si aggiunge, dopo i fatti di Calciopoli, anche lo scudetto. Sotto la guida di Roberto Mancini offre buone prestazioni, dimostrandosi efficace nel parare i rigori e rubando il posto da titolare a Toldo. A due anni dal debutto nella massima serie subisce, contro l’Udinese, la prima espulsione. In nerazzurro ha contribuito al ciclo vittorioso, risultando campione d’Italia per 5 anni consecutivi oltre a fregiarsi nel 2010 dei titoli di campione d’Europa e del mondo per club. Nella stagione 2011-12 raggiunge le 200 presenze in campionato, festeggiate nella sfida con il Napoli (in cui para anche un rigore).
Nel derby meneghino del 6 maggio 2012 disputa anche il 300º incontro con la maglia dell’inter. Il 29 agosto seguente, la società lombarda comunica di aver rescisso il contratto con l’estremo difensore. All’indomani, prima dell’inizio della gara con il Vaslui, entra sul prato di San Siro accompagnato dai figli per salutare la tifoseria con un messaggio scritto da lui stesso. Nel campionato italiano chiude con un bilancio di 10 rigori neutralizzati (su 26 fronteggiati) e 3 cartellini rossi. Inseguito si trasferisce al QPR e al Tornto, fino ad arrivare al Benfica.
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