L’Inter ha una lunga storia che dura ormai da 116 anni. C’è un presidente che non può che essere considerato parte fondamentale di questa lunga storia, Massimo Moratti. La sua famiglia ha un legame stretto con la storia nerazzurra, già suo padre aveva fatto sognare milioni di tifosi con i successi internazionali della squadra. Lui arriva in un periodo difficile, il calcio sta cambiando e iniziano le spesi folli per raggiungere gli obiettivi. Dopo anni di fatica e acquisti clamorosi come quello del fenomeno Ronaldo, per Moratti e i suoi tifosi arriva una serie di successi indimenticabili tra cui il Triplete, l’apice assoluto dell’era morattiana.
Dieci anni della cessione dell’Inter
Ricordando i giorni della cessione a Thohir, Moratti ricorda: “Era venuto il momento di passare la mano. C’erano già le avvisaglie di quello che sarebbe diventato il mondo del pallone: questo è un calcio che una famiglia, ma dovrei dire un uomo solo, non è in grado di gestire in rapporto a un club di primissimo livello“, le sue parole alla Gazzetta di Parma.
L’ex presidente nerazzurro ha poi voluto ricordare gli alti e i bassi della sua parabola da presidente: “Lo scambio tra Ibra e Eto’o, il mio colpo più clamoroso, anche più di Ronaldo”. Ha confermato il suo legame con Mourinho e il suo amore per il pupillo Alvaro Recoba: “È il calciatore che mi ha entusiasmato di più, mi ricordava Corso“. Non mancano i rimpianti per qualche cessione troppo affrettata, come ad esempio quella di Andrea Pirlo: “Cederlo al Milan è stato un errore. Forse avremmo dovuto aspettarlo…“.
Moratti ha voluto anche fare una piccola considerazione sul calcio di oggi, molto lontano dalla sua filosofia e dal suo gusto: “Ci stupiamo, giustamente, se un giocatore scommette sulle partite, ma dimentichiamo che ci sono club sponsorizzati da aziende di allibratori. Non è questo il calcio che piaceva, e piace, a me“. Un grande presidente che ha fatto grande l’Inter ma che non si riconosce più nel calcio attuale.
