Il protagonista del Matchday Programme ufficiale del club nerazzurro in occasione di Inter-Cagliari è il Principe Diego Milito, eroe del triplete. La storia d'amore di Milito con l'Inter è una storia da romanzo calcistico, un "underdog" arrivato dall'Argentina in Italia a Genova, sponda grifone. In sole due stagioni passa dal portare il Genoa al quinto posto valido per un posto in Europa League a conquistare tutto con l'Inter di Mourinho, siglando con i suoi gol la finale di Coppa Italia, la vittoria dello scudetto numero 18 a Siena e firmando la Champions League con al doppietta di Madrid. In vista della sfida contro il Cagliari ecco le parole dell'argentino per il Matchday Programme ufficiale del club nerazzurro.

"L'Inter attuale è una squadra fortissima"

Diego Milito esultanza"L'Inter è una squadra speciale, ho tantissimo amore e affetto per questi colori che mi hanno permesso di provare esperienze indimenticabili e momenti incredibili per la mia carriera. La possibilità di vestire questa maglia è una delle cose che si sogna da bambino. Da piccoli tutti sognano di poter un giorno vestire le maglie dei club più importanti al mondo. Mi ritengo molto fortunato ed orgoglioso di esserci riuscito con la maglia dell'Inter. Ho avuto questa possibilità e me la sono presa lasciando sempre tutto in campo. Come giudico questa Inter? L'Inter attuale è fortissima, sta facendo grandi cose ma ci tengo a sottolineare anche i valori forti che ha questa squadra. Ho tanto affetto per Lautaro, Calhanoglu sta disputando un'ottima annata, poi c'è Thuram che ha avuto un'ottimo impatto con la Serie A, Barella e tanti altri giocatori di talento".

L'esperienza del Principe in Italia

Diego Milito - Genoa Forse non molti sanno che il primo arrivo a Genova in realtà risale al gennaio 2004 quando venne prelevato dal club rossoblu dal Racing club, squadra in cui si è formato calcisticamente in Argentina. Nella sua prima esperienza disputa due stagioni e segna ben 21 gol in 39 presenze, dimostrando già un senso del gol importante. Il suo passaggio al Real Saragoza in Spagna fa però passare inosservato il suo talento. In Spagna, il Principe segna 15 gol alla sua prima stagione, 23 gol la seconda chiudendo dietro a Van Nistelrooy nella classifica marcatori della Liga e al suo terzo anno segna nuovamente 15 gol che però non evitano la retrocessione degli spagnoli. Fa ritorno dunque in Italia, sempre sponda Genoa, dove trova l'ambiente perfetto per la sua definitiva consacrazione. Il Genoa della stagione 2009/2010 allenata da Giampiero Gasperini poteva fare affidamento a individualità importanti come lo stesso Milito, Thiago Motta, Giuseppe Sculli, Domenico Criscito, Ivan Juric e Raffaele Palladino. Molti di questi nomi sono ancora noti al nostro calcio in veste di allenatori e propongono un calcio moderno, votato all'attacco proprio come quel Genoa che grazie al sistema di Gasperini e sopratutto ai gol di Milito riuscì a conquistare l'Europa League. Al termine della stagione, i due gioielli più pregiati Thiago Motta e Milito vengono acquistati dall'Inter di Mourinho che si preparava alla stagione leggendaria del triplete. Ma Milito, anche dopo il Triplete decise di rimanere a Milano rifiutando offerte importanti da altri club stranieri. Lascia l'Inter nel 2014 quando lasciano anche Zanetti, Cambiasso e Samuel simboli di quell'inter di stampo argentina che aveva contraddistinto un intero decennio. Chiude i suoi 5 anni in nerazzurro segnando 75 gol in 171 presenze totali e vincendo, oltre alla storica tripletta, anche un Mondiale per Club, una Supercoppa italiana e una seconda Coppa Italia.
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