Moratti cessione Saras. Che l'Inter per i Moratti sia stata qualcosa di più di un semplice club di calcio, si era capito da tempo. Il calcio, infatti, nella maggioranza dei casi rappresenta qualcosa di diverso da quello che gli imprenditori chiamano "buon affare". Sono pochi i club che possono vantare risultati economico-finanziari positivi nella propria gestione. In Italia club come Atalanta e Sassuolo, per fare un esempio, sono l'eccezione e non la regola. Chiudere quasi costantemente anni con bilanci in utile, grazie alle plusvalenze generate dal player trading, non è riscontrabile in ogni realtà. Ed è quello che ha provato sulla propria pelle proprio Massimo Moratti, presidente dell'ultima "grande Inter" che nel 2010 è riuscita nell'impresa, ancora unica tra i confini nazionali, di realizzare il famoso Triplete. Ma a che prezzo? Ed è proprio questo il punto.

Moratti ha investito la bellezza di 1,3 miliardi di euro nell'Inter

saras moratti Una riflessione che si è resa necessaria alla luce del passaggio della quota di controllo di Saras, la società di raffinazione petrolifera della storica famiglia milanese, al colosso svizzero-olandese Vitol. Ieri in Borsa il titolo ha ceduto il 3,73% chiudendo a 1,728 euro, un prezzo inferiore agli 1,75 euro offerti da Vitol a Moratti e che rappresenteranno il corrispettivo unitario dell’Opa obbligatoria. Una performance negativa determinata anche dalle valutazioni poco entusiastiche da parte degli analisti, tant'è che il target price di adesione all'Opa, consigliato da Equita, era stato fissato a 1,75 euro. Equita afferma che il prezzo di cessione della quota della famiglia Moratti è inferiore alle attese ma l’Opa dovrebbe avere successo vista la volontà di fondere Saras nell’offerente per avere matematica certezza del delisting. In uno scenario in cui Saras ha visto ridurre sia i ricavi che gli utili nel 2023, è chiaro come fosse necessario dare una svolta. Una decisione presa dalla famiglia Moratti per garantire il futuro della società di Sarroch e permetterne sviluppi nel mercato internazionale. Cessione di cui in parte - secondo Il Giornale - ha "colpe" anche l'Inter, per via dell'amore incondizionato che ha travolto proprio Massimo Moratti, presidente di Saras, che dal 1995 al 2014 ha investito la bellezza di 1,3 miliardi di euro circa del proprio patrimonio del club. Un’esperienza terminata definitivamente nel 2016 con l’avvento di Suning e con una plusvalenza di circa 15 milioni sulla quota residua che gli era rimasta, ma soprattutto con la liberazione dalla quota parte di un debito già allora notevole, sebbene metà di quello attuale. Vincere e fare la storia sicuramente è un'esperienza entusiasmante di cui lo stesso ex presidente nerazzurro ne va fiero, ma spesso la gestione di un club di calcio a livello economico-finanziario può lasciare strascichi importanti e ferite difficili da risanare.
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Alessandro "Spillo" Altobelli