Domenica sera andrà in scena il big match Napoli - Inter, gara fondamentale per mantenere la vetta. Il San Paolo è sempre stato un campo difficile per i colori nerazzurri, ma frugando nel cassetto dei ricordi, sono riaffiorati alla mente due lampi accecanti in un'insolita serata di gennaio.  La stagione 2015/2016, vide un’Internazionale ringalluzzita dalla massiccia campagna acquisti forte anche del grande potere persuasivo di Roberto Mancini. In estate ci furono alcuni addii illustri come Kovacic, Shaqiri e, in ultimo, Hernanes, ma a prendere la strada di Appiano Gentile segnaliamo su tutti Kondogbia, Felipe Melo, Miranda, Murillo, Ljaiic, Jovetic e Perisic.  L’intenzione di Mancini fu abbastanza chiara fin da subito: difesa arcigna, centrocampo robusto e libera iniziativa agli “avanti”, con Mauro Icardi terminale offensivo chiamato a ripetersi dopo il titolo di capocannoniere della stagione precedente. Complice anche la verve del redivivo Jovetic, l’avvio fu uno dei più promettenti di quegli anni infausti tanto da far respirare un’insolita aria di primato per alcune giornate. L’annata però, si trascinò claudicante fra numerosi alti e bassi, concludendosi con un quarto posto che all’epoca significava solo Europa League. Ma in quel quarto di finale di Coppa Italia...

La Partita

Entrambe le squadre scelsero la via del turnover, dando spazio ad alcune seconde linee per la gioia degli spettatori della TV pubblica. Il Napoli, come da tradizione sarriana, fece la partita costringendo la Beneamata a rifugiarsi nel più classico dei tatticismi, autentico leitmotiv della filosofia esistenziale nerazzurra: soffrire e ripartire. A tenere in piedi la baracca ci pensò Handanovic che scelse un anonimo martedì di gennaio per indossare il mantello di Superman e offrire ai tifosi, una delle sue prestazioni migliori in maglia nerazzurra. La partita si decise nel secondo tempo grazie ai gol di Jovetic - splendido - e a Ljajic, abile nello sfruttare gli spazi offerti dal Napoli nel finale di gara. Entrambi i marcatori si resero protagonisti di una prestazione incolore, ma le due reti stravolsero le pessime sensazioni. Quel Napoli era una formazione di assoluto valore, vista la presenza di numerosi giocatori destinati a scrivere pagine importanti del calcio partenopeo, su tutti Mertens, Higuain e Koulibaly. Quella sera però, l’Inter decise di emozionare i suoi tifosi e nell’ incredulità generale, regalò ai suoi tifosi un insperato successo. Il cammino in Coppa Italia si interruppe in semifinale nel doppio confronto con la Juventus, nonostante una splendida gara di ritorno al Meazza. La sensazione globale, è che in quella stagione l’Inter avrebbe potuto raccogliere qualcosina in più, dato che il materiale tecnico nelle mani di Mancini, era di assoluto valore in relazione agli standard del calcio italiano di quegli anni. Jovetic e Ljajic faticarono ad imporsi con la maglia nerazzurra, ma nei cuori dei tifosi nerazzurri ci sarà sempre posto per le due prodezze di quella splendida serata. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare il sorriso con il quale si è presentato in ufficio il giorno seguente. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare il finale di partita infuocato e le successive parole di Mancini. Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare il silenzio assordante piombato sul San Paolo dopo le due reti nerazzurre.   Il tifoso nerazzurro non potrà mai dimenticare i 5 in pagella per Jovetic e Ljajic, trasformati in un 7 pieno al termine delle ostilità. NAPOLI: Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Strinic; David Lopez (dal 65' s.t. Jorginho), Valdifiori, Allan (dal 58' s.t. Hamsik); Callejon, Gabbiadini (dal 72' s.t. Higuain), Mertens. All. Sarri. INTER: Handanovic; Nagatomo, Miranda, Juan Jesus, Alex Telles; Medel (dal 86' s.t. Felipe Melo), Kondogbia; Biabiany, Ljajic, Perisic (dal 73' s.t. Palacio); Jovetic. All. Mancini. RETI: al 74’ Jovetic, al 92’ Ljajic
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