Pratica Macedonia archiviata per l'Italia di Spalletti che allo Stadio Olimpico batte la Macedonia per 5-2, scacciando dei ricordi terribili, raggiungendo quota 13 punti come l'Ucraina e andandosi a giocare la qualificazione nello scontro diretto lunedì sera. Tra i protagonisti indiscussi della partita, il blocco di giocatori interisti risulta ancora una volta decisivo nell'accompagnare la nazionale al successo. Apre le marcature Matteo Darmian al minuto 17 su sviluppo da calcio d'angolo battuto corto, l'assist lo firma il compagno di squadra e nazionale Federico Dimarco. Sul finire del primo tempo arriva il raddoppio di Federico Chiesa innescato da un filtrante preciso di Nicolò Barella, uno dei migliori in campo per gli azzurri. Poco prima dell'intervallo arriva la doppietta di Chiesa, sempre servito da Barella ma questa volta con un morbido colpo di tacco.

Secondo Tempo

La ripresa inizia nuovamente con l'Italia che attacca e che controlla la gara, forte del vantaggio acquisito. Una disattenzione su corner battuto corto dai macedoni però porta al gol di Jani Atanasov, subentrato nell'intervallo al posto di Ademi. Incassato questo gol, gli azzurri riprendono a macinare gioco sfiorando più volte il quarto gol senza però essere cinici. Mancanza di cinicità che viene pagata a caro prezzo al minuto 74 quando è di nuovo Atanasov a calciare dalla lunga distanza, trovando la deviazione decisiva di Acerbi che spiazza Donnarumma. Sul 3-2 iniziano ad aleggiare gli spettri di un'altra partita stregata. Spettri che la nazionale di Spalletti è molto brava a cancellare pochi minuti dopo con il gol del 4-2 di Giacomo Raspadori, l'attaccante scelto dall'inizio. Qui la partita si chiude e l'Italia può gestire il risultato, trovando nel finale anche il quinto gol di El Shaarawy, su suggerimento dal fondo di Dimarco. Minuti preziosi anche per Davide Frattesi, subentrato al minuto 62 per Bonaventura.
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