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Inter-Milan, il giorno dopo. A cinque mesi esatti dalla conquista dello scudetto nel derby, l'Inter perde la stracittadina per 2-1. Qualcuno penserà niente panico, e in effetti è una sconfitta che in sé non compromette ancora niente della stagione in corso. Il problema però sono i segnali  che l'Inter ha lanciato in questo principio di stagione e sono tutt'altro che positivi.

Ci sono diverse cose che vanno al di là del risultato della partita di ieri. Alcune hanno bisogno di essere corrette il prima possibile. Ma andiamo con ordine e vediamo tutto ciò che è andato storto in questo primo mese di stagione.

La sconfitta di ieri: inGabbiati dal Milan

La partita di ieri sera doveva essere la chiusura di una settimana complicata dopo gli impegni con Monza e Manchester City. Due pareggi vissuti in modo diverso. A Monza già c'era stato qualche segnale di rilassamento che ha portato quasi a perdere una partita comunque importante. Contro il Manchester City la preparazione invece è stata perfetta, forse la migliore di quest'anno nonostante il non aver vinto. Uno 0-0 che ha dato fiducia all'Inter in vista del derby ma che ha portato forse a sottovalutare l'avversari oche, è vero che è in un momento di difficoltà, ma rimane pur sempre una squadra importante con buone individualità e che è capace di vincere partite del genere.

L'Inter Ieri è scesa in campo molle, senza aggressività, con sufficienza e superficialità e non ha quasi mai creato occasioni da gol, salvo in due o tre occasioni, compreso il gol del momentaneo pareggio di Dimarco. Tutto il contrario il Milan che è sceso in campo in una situazione pessima, con Fonseca a rischio esonero che invece ha trovato l'intuizione del 4-4-2 offensivo che ha imbrigliato l'Inter. Il tecnico portoghese ha trovato la quadra e ha comandato il gioco per larghi tratti della partita.

È arrivata una sconfitta meritata, con l'avversario che ha fatto la partita e che avrebbe potuto vincere con più gol di scarto se non fosse stato per le paratissime di Yann Sommer. I gol presi sono l'emblema della partita dell'Inter: Pulisic che vola da solo verso la porta senza essere contrastato e lo stacco di Gabbia lasciato libero in area. 

Senza fame e pancia piena? Così si rischia di ripetere la stagione 2021-22

L'Inter di queste prime partite della nuova stagione è partita meno aggressiva dello scorso anno. Pare che ci sia una sensazione di soddisfazione e appagamento che giri nell'aria. Un senso di pancia piena che porta tutta la squadra a performare alla metà del loro reale potenziale. La cosa sbagliata di questo approccio è che si rischia di finire come nella stagione 2021-2022, quando, dopo lo scudetto vinto l'anno precedente, l'Inter si rilassò perdendo molti punti che poi furono fatali quel 22 maggio. Fu proprio il Milan a vincere quello scudetto, complice una squadra quadrata e organizzata ma anche grazie a errori madornali dell'Inter, su tutti la sconfitta a Bologna che ogni tifoso nerazzurro vorrebbe dimenticare al più presto.

L'epilogo di quella stagione andrebbe preso come monito per evitare che si arrivi un'altra volta in quella situazione così tanto scomoda. Stessa cosa per la stagione successiva, quando l'Inter arrivò terza perdendo la bellezza di 13 partite, salvando Inzaghi dall'esonero solo per la cavalcata in Champions League.

Cosa non funziona dal punto di vista tecnico: Lautaro e la difesa

L'anno scorso l'Inter poteva contare su una rosa super competitiva e profonda. Ognuno aveva il suo minutaggio e tutti davano il 100%. Quest'anno le prestazioni si sono molto ridimensionate. Lautaro Martinez continua a non segnare, ancora a secco in questa stagione. Uno dei peggiori inizi di stagione da quando è all'Inter, anche se va detto che il capitano è rientrato tardi dopo aver vinto la Copa America.

Il centrocampo gira a sprazzi e le riserve non riescono a incidere dalla panchina. Tolto Zielinski, appena rientrato da un infortunio, i cambi dalla panchina non hanno mai dato un plus alla squadra: Taremi è ancora a secco e si deve ambientare, Frattesi e Asllani non riescono a far rifiatare bene Mkhitaryan e Calhanohlu. La difesa è il reparto più involuto di tutti. Quello che l'anno scorso era uno dei reparti difensivi più forti d'Europa non sta rendendo al meglio. Sono già troppi gli errori del pacchetto arretrato che hanno concesso gol che sono costati punti importanti. Ultimo nell'ordine quello di ieri sera sul primo gol di Pulisic.

Champions o campionato? Su cosa vuole puntare la società?

L'ultimo punto riguarda un'impressione che ha dato l'Inter in queste prime partite dell'anno. Sembra quasi che il bersaglio grosso sia stato puntato sul conquistare la Champions League, tralasciando il resto delle competizioni. Questo è l'errore più grande che l'Inter può fare.

Il campionato DEVE essere sempre l'obiettivo primario per i nerazzurri perché è oggettivamente più facile da raggiungere. La Champions League rimane un sogno ma lo scontrarsi contro le squadre migliori del mondo rimane un'impresa titanica da affrontare e non sempre può andare bene come andò nel 2023 quando l'Inter perse in finale contro il City a Istanbul.

Tutte le competizioni andrebbero affrontate allo stesso modo, con la stessa fame per portare avanti la stagione il più possibile e l'Inter ha il dovere di giocarle tutte al massimo.

Futuro e prossimi impegni

Ora i nerazzurri potranno ragionare e assorbire sulla sconfitta di ieri. Poi sabato si tornerà in campo contro l'Udinese in trasferta, un campo difficilissimo e una squadra che ha saputo dar fastidio alle grandi in più di un'occasione. Martedì prossimo invece si torna a San Siro per la Champions ed è quanto mai fondamentale vincere contro la Stella Rossa a San Siro per mettere punti e fieno in cascina per le fasi avanzate della stagione. 

Staccare la spina e avere la pancia piena non è un'opzione percorribile. La storia è stata scritta la scorsa stagione ma ormai quello è il passato e bisogna scrivere la storia di questa stagione. Da sabato ognuno dovrà dare il 100%. La sconfitta di ieri sera può essere la rinascita della stagione dell'Inter. Un punto di partenza dal quale ricominciare e lottare tutti insieme per un obiettivo comune. Siamo sicuri che l'apporto dei tifosi non mancherà. 

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