Josep Martinez Inter

L'Inter conosce Josep Martinez. I nuovi innesti hanno già trovato una loro dimensione e uno spogliatoio pronto ad accogliere i neo-arrivati in nerazzurro. Oltre ai gol di Mehdi Taremi e alle geometrie di Piotr Zielinski, l'Inter ha avuto modo di vedere anche il nuovo portiere, Josep Martinez, protagonista del primo episodio di Welcome Home.

Martinez: “Spogliatoio importante per crescere”

Arrivato dal Genoa per un'operazione di 15 milioni di euro, l'estremo difensore spagnolo, classe ‘98, Josep Martinez è pronto per diventare il portiere del futuro dell’Inter. Lo ha già dimostrato nelle tre amichevoli, anche se dovrà attendere di scalare il vertice, al momento occupato dallo svizzero, classe '88, Yann Sommer.

Se nelle prove di questo pre-campionato ha fatto conoscere le sue qualità, oltre che negli allenamenti di mister Simone Inzaghi, Martinez può farsi conoscere anche dai tifosi. Questo grazie al format Welcome Home ideato dall'Inter per presentare i nuovi arrivati.

Ho iniziato a giocare all'età di cinque anni”, afferma il portiere spagnolo ai microfoni del club dei Campioni d'Italia. “Ho praticato tanti sport, come il tennis o il padel. Da piccolo facevo anche surf. Mi piace molto seguire gli altri sport, come la Formula Uno o la Moto GP. Ma se non fossi diventato un calciatore, forse avrei fatto il fisioterapista nello sport".

Ispirazione calcistica e sportiva che ha le sue radici nella sua infanzia, nella sua famiglia e nella sua Alzira (cittadina appartenente alla Comunità Valenziana): “La passione me l'ha trasmessa mio papà, che era un calciatore amatoriale. Il primo campo in cui ho giocato è quello della mia città, di terra e abbastanza duro, ma me lo ricorderò per sempre”.

A ciò si può aggiungere anche il suo idolo: “Da bambino, il mio preferito era Canizares, portiere del Valencia. Ma quando sono cresciuto, il mio mito era Casillas. Ma non m'ispiro direttamente a lui: io sono più simile alla scuola tedesca".

Per Martinez anche un'esperienza al Barcellona, dove ha affermato di aver imparato tantissimo sul ruolo, ma anche i valori dentro e fuori del mondo del calcio. Un inizio di carriera che è coinciso con l'evoluzione del ruolo di portiere: “Ho avuto la fortuna di giocare per club in cui la figura del portiere moderno era importante, mi ha aiutato a crescere molto”. Sempre nella sua esperienza al Barcellona, lo spagnolo dell'Inter ha avuto modo di crescere grazie all'allenatore dei portieri.

Inoltre, parla del suo modo di interpretare il ruolo: “Mi definiscono istintivo, ma non mi piace farlo. Per me un portiere dev'essere reattivo e sempre pronto”. Caratteristiche che emergevano nella sua esperienza a Las Palmas, all'età di 20 anni, quando veniva accostato molto al suo mito Casillas: “Poi ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fuori alcuni mesi, lì ho imparato che bisogna stare sulla propria strada senza sentire cosa si dice fuori”.

Josep Martinez racconta anche il suo tempo libero e il suo carattere: “Oltre il calcio, mi piace stare con la mia famiglia, o fare le passeggiate o fare shopping. Poi, visto che sono da solo qua, mi piace giocare con la Playstation con cui cerco di passare del tempo con amici che sono lontani. Il mio pregio è quello di essere coraggioso, mentre il mio difetto è che sono testardo”.

Importante per il nuovo portiere dell'Inter è la vita da spogliatoio e sul lavoro: “I compagni ti aiutano a crescere, valore fondamentale per sport e per la vita. Nel calcio, conta molto la determinazione, la disciplina e il duro lavoro. Se abbassi l'attenzione, ti superano".

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