Il derby d'Italia, come spesso è accaduto nella storia tra i due club, non si è mai esclusivamente giocato sul campo ma ha da sempre coinvolto tutto quello che lo circonda. La sfida in questo caso vi è anche da un punto di vista economico e finanziario, ed è proprio su questo che si è concentrato Calcio&Finanza. Leggendo i bilanci delle due società vediamo come nel 2022/2023 la Juventus ha ottenuto maggior ricavi 507mln, a differenza dei nerazzuri che hanno chiuso a quota 425mln. Detto questo,  l'Inter ha però registrato un enorme incasso dalle vendita dei biglietti. Si parla di quasi 80mln che hanno rinsavito le casse di Zhang, soprattutto grazie alle straordinaria prestazioni dei ragazzi in Champions League.

 Costi e Indebitamento

Con accurate analisi dove ci si concentra tra ingaggi, spese di gestione e via dicendo, si evince come entrambe siano riuscite a ridurre i costi. Siamo 606mln per i bianconeri, e scendono a quota 465mln per il club milanese, ricordano che fino alla scorsa stagione, quelli della squadra allenata da Simone Inzaghi, giravano intorno ai 600mln. Ciò che più salta all'occhio è che dal un punto di vista di indebitamento netto, quelli che registrano un rosso maggiore sono gli Juventini, i quali arrivano a 123,7mln. Mentre l'Inter, grazie all'ottime scelte mirate della società, come esempio quelle di Giuseppe Marotta che è riuscito a creare una rosa molto competitiva con spese trattenute, e sicuramente grazie ai grandi risultati dei suoi giocatori sul campo nella scorsa stagione, è riuscita a contenere le perdite a 85,37mln.

Patrimonio netto

Il patrimonio netto di cui si parlava in casa Juventus era pari a 42 milioni, ma le gravi perdite dell'ultima annata hanno richiesto un aumento di capitale di 200 milioni per poter portare maggior equilibrio e ripianare i conti. La situazione per il club situato in via della Liberazione è differente, qui il patrimonio netto al 30 giugno 2022 è negativo di 161,9mln. Tuttavia, la società ha deciso di avvalersi di uno dei vari decreti Covid, varati durante la pandemia, per poter posticipare il ripianamento della perdita. Dunque, rinviando l'esercizio di chiusura al 30 giugno 2027, ed entro il 2027, dovrà ripianare la perdita di circa 342 milioni di euro.
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Alessandro "Spillo" Altobelli