Barella e Bastoni
Barella e Bastoni

Cassano sull'Ital-Inter. Euro 2024 lascia parecchi dubbi e l'amaro in bocca per quanto riguarda la tenuta e la qualità della Nazionale italiana allenata dal commissario tecnico Luciano Spalletti. Tanti gli indiziati per la responsabilità di questa Caporetto calcistica consumatasi in Germania. Una caccia alle delusioni della campagna europea che non manca nemmeno nei salotti televisivi e web di opinionisti e giornalisti. Tra le ultime voci che sono tornate sul tema c'è anche quella di Antonio Cassano.

Cassano e la critica a Barella, Bastoni e Dimarco

Nella serata di ieri, lunedì 29 luglio, è stato inaugurato il nuovo canale e format Twitch targato Adani, Ventola e Cassano. I tre - dopo il caso con la Bobo TV - sono voluti tornare sul web per parlare di calcio, dando le loro opinioni e discutendone con il vasto pubblico che li segue sui social.

Tre opinionisti ed ex-calciatori che sono andati sempre virali, in particolar modo per le colorite espressioni e senza freni che li contraddistinguono. Come, ad esempio, la capacità di critica feroce da parte di Antonio Cassano - il quale ha voluto dire la sua sull'europeo dell'Italia e sui tre giocatori dell'Inter, Nicolò Barella, Alessandro Bastoni e Federico Dimarco.

Chi conosce Cassano, sa che non ha peli sulla lingua e non le manda a dire. La delusione post-Euro 2024 ha interessato anche lui e lo ha manifestato anche ieri durante la trasmissione di Viva el Futbol. In particolar modo, l'ex-attaccante di Roma, Real Madrid, Inter e Milan ha ribadito a più riprese che la Nazionale italiana non ha giocatori di livello, definendo gli Azzurri scarsi.

I tre nomi che Cassano ha voluto mettere sul tavolo degli indiziati sono quelli dei tre giocatori dell'Inter. Per il calciatore di Bari sia Barella, sia Bastoni e sia Dimarco sono giocatori sopravvalutati: questo perché, seguendo l'opinione di Cassano, ciò che i tre nerazzurri fanno in Italia non riescono a ripeterlo in Europa. Un limite, secondo l'opinionista di Viva el Futbol, che si ripresenta anche in Nazionale.

Critiche che sembrano seguire il trend di malumore dopo il disastro ad Euro 2024 della nazionale del c.t. Spalletti, rimarcando la linea della ricerca ai responsabili delle deludenti prestazioni degli Azzurri. Ma anche critiche che possono essere smentite dai numeri che i tre calciatori dell'Inter hanno registrato in questi anni.

I tre italiani dell'Inter

Nelle ultime quattro stagioni di Serie A, a partire dalla 2020-21, quando l'Inter di Antonio Conte ha messo la parola fine al ciclo vincente della Juventus, il livello dei calciatori sembra essere aumentato. Sia per i nerazzurri, quanto per le altre squadre.

In particolare, l'Inter - dopo la vittoria del diciannovesimo Scudetto - ha dovuto affrontare gli addii pesanti e una crisi finanziaria che pendeva sulla proprietà di Suning e di Steven Zhang. La ricostruzione fu affidata a Simone Inzaghi: il tecnico piacentino costruì un'Inter bella da vedere, per poi renderla gradualmente anche vincente.

Questo restauro tecnico ed estetico si basò su varie pedine del 3-5-2 inzaghiano, tra cui Barella, Bastoni e Dimarco. I primi due erano stati protagonisti dei due anni contiani dell'Inter: il centrocampista e il difensore furono importanti per quelle due stagioni.

Bastoni, all'età di 20 anni, si confermò un profilo tecnicamente superiore e con margine di crescita, tanto da spodestare un giocatore di livello e di grande esperienza come Godin. Barella, invece, sin da subito è stato il pilastro del centrocampo dell'Inter. Entrambi sono stati protagonisti indiscussi nel percorso verso la finale di Europa League (purtroppo persa contro il Siviglia) e nella conquista del diciannovesimo tricolore nerazzurro. Inoltre, presero parte alla vittoria della Nazionale italiana di Euro 2020.

Dimarco, invece, ritrova la sua squadra del cuore nel 2021, con l'arrivo di Simone Inzaghi. Presto, l'esterno sinistro italiano diventa il perfetto erede di Ivan Perisic. Insieme ai connazionali e amici Barella e Bastoni, conquistano tre Supercoppe Italiane e due Coppe Italia.

Tutti e tre sono poi protagonisti della seconda stagione nerazzurra di Inzaghi: per certi versi anomala, visto che in Serie A i risultati tardavano ad arrivare, ma nel mentre si conquistava l'accesso alla finale di Champions League (persa contro il Manchester City di Pep Guardiola). Un risultato che, però, confermava che quell'Inter fosse in un momento di repentina crescita: un processo che porta alla conquista del ventesimo Scudetto e della seconda stella.

Ma sono davvero così forti? Oppure ha ragione Cassano sull'essere troppo sopravvalutati? I dubbi non svaniscono completamente guardando il loro palmares o i loro numeri (Barella con 22 gol in 235 presenze, Bastoni con 4 gol in 201 presenze e Dimarco con 14 gol in 138 presenze).

Ma le loro carriere dimostrano come siano cresciuti tecnicamente, diventando profili che buona parte dei top club europei ci invidiano (le voci del Real Madrid su Barella possono fare da piccola prova). Giocatori che in Italia - come sostiene Cassano - stanno dominando e dimostrando la loro manifesta superiorità, con altrettante prestazioni di livello in Europa - contro l'opinionista - dove si avvicinano di molto ad altri profili di livello.

Quello che è accaduto nell'ultimo percorso europeo della Nazionale italiana rappresenta decisamente una disfatta in cui nessun può avere alibi. Nemmeno Barella, Bastoni e Dimarco: che però, stando ai numeri e alle prestazioni, non possono perdere il loro status di profili di livello mondiale (come dimostrato in questi anni).

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