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Roma Inter Nainggolan. Con il fischio d'inizio della sfida dell'Olimpico sempre più vicino, la marcia di avvicinamento a Roma-Inter, posticipo dell'ottava giornata di Serie A, giunge alla fermata del doppio ex. Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, emergono le parole di un centrocampista che in carriera ha vestito le maglie sia della Lupa che della Beneamata e che oggi è in attesa di tornare sui campi per dire la sua anche col pallone tra i piedi.

All'Inter zero voglia

Radja Nainggolan ha vestito in carriera prima la maglia giallorossa per poi passare all'Inter nell'ambito della trattativa che ha portato un giovane Nicolò Zaniolo a compiere il percorso inverso e a diventare uno dei principali attori della formazione allora guidata da Eusebio Di Francesco. Interrogato sulla sfida dell'Olimpico, il centrocampista belga, ancora in attività nonostante sia rimasto senza squadra dopo l'ultima sua esperienza al Bhayangkara, squadra indonesiana militante nella prima divisione nazionale, ha espresso il suo pensiero: “Al momento l’Inter è più forte perché gioca  molto bene e in panchina ha praticamente un'altra squadra di titolari. Per ora è superiore alla Roma anche per via del momento che si sta vivendo a Trigoria ma con il tifo dell'Olimpico c'è comunque una grande spinta”. Poi un focus sui singoli protagonisti della sfida della Capitale: "Tra i migliori giocatori d'Italia c'è sicuramente Barella che, al pari di Tonali, è tra i migliori nel suo ruolo. Anche Frattesi mi ha colpito perché segna, è aggressivo e importante, sebbene giochi troppo poco per quanto vale. Lautaro, invece, è sì tra i più forti per qualità, ma per primeggiare contro gente come Haaland, Mbappé e Vinicius, che hanno già vinto tutto, deve ancora fare strada. Secondo me, loro sono più forti di lui.”

Il centrocampista belga ricorda anche l'esperienza ad Appiano Gentile fortemente voluto da Luciano Spalletti, suo mentore ai tempi proprio della Roma: “Se arrivassi oggi a Milano, farei tutto in modo diverso. Abbiamo conquistato il pass per la Champions grazie a un mio gol all'ultima giornata (Inter-Empoli 2-1, ndr) ma poi Spalletti andò via e la mia voglia di fare bene si perse pian piano. Quando sono arrivato, dissi che ero contento di essere all’Inter, ma la mia tristezza per aver lasciato la Roma era maggiore e subì alcune critiche per questo."

Ultras e Scudetto

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Oltre alle questioni di campo, in cui Nainggolan, parlando tra gli altri anche di Frattesi, ha quasi lanciato una mezza stoccata a Simone Inzaghi sull'impiego del centrocampista ex Sassuolo, l'ex mezzala nerazzurra si è soffermato anche sulla domanda riguardo la questione legata all'inchiesta riguardante i rapporti tra ultras e club, che ha scosso non poco l’ambiente nerazzurro."E' una sciocchezza, quando giocavo a Cagliari il mio rapporto con i tifosi era ottimo tanto che andavo spesso a fare una bevuta con loro e per questo i contatti sono stati mantenuti. Questa sembra ipocrisia". Nainggolan ha sottolineato che, per lui, si tratta di una questione di rispetto, che non dipende dai ruoli dell'organigramma societario.

Tornando sul campo, Nainggolan chiude con una battuta sulle ambizioni legate alla conquista dello Scudetto, battaglia che quest'anno si preannuncia agguerrita e destinata a durare più a lungo rispetto alla scorsa stagione e che vede Napoli, per diversi anni meta accostata al belga ma scartata perché non di suo gradimento, e Inter: “Per ora, l'Inter è la squadra che in ogni reparto è più completa. Sebbene il Napoli adesso si trovi in cima alla classifica, non so per quanto tempo potrà tenere questo ritmo ma il lavoro di Conte finora è stato straordinario e con un allenatore così si possono fare grandi cose.”

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