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Inter Stella Rossa. Dopo il pareggio nella prima giornata di Champions League contro il Manchester City, l'Inter si prepara ad affrontare la Stella Rossa nella seconda partita del girone, in programma martedì 1 ottobre a San Siro. I serbi, reduci da una sconfitta contro il Benfica, si presentano in buona forma, dominando come di consueto il campionato nazionale, ultimo il netto 4-0 nel "derby eterno" contro i rivali del Partizan, grazie a una straordinaria prestazione dei suoi uomini più rappresentativi.

Gioventù e certezze

Nonostante il loro solido rendimento all'interno dei confini nazionali, la Stella Rossa attuale è lontana dalla squadra che vinse la Coppa dei Campioni nel 1991. L'allenatore Vladan Milojevic, ex giocatore e allenatore del club, ha costruito una squadra equilibrata, schierata con un solido 4-3-3 che raramente si sbilancia. La formazione serba difende con sei uomini e sa adattarsi a varie situazioni di gioco, alternando possesso palla a fasi di contropiede. Milojevic, definitosi un "soldato" della Stella Rossa, punta molto sull'identità del club e ha dimostrato coraggio, facendo debuttare giovani talenti come il diciassettenne Maksimovic, soprannominato il "piccolo Messi", e il classe 2006 Lazar Jovanovic.

Il mercato estivo ha visto la Stella Rossa rinforzare la propria rosa con giocatori d'esperienza, come Radonjic dal Torino e Krunic, ex Milan, dal Fenerbahce e già una pedina fondamentale per Milojevic. Tuttavia, il giocatore più pericoloso a cui la formazione di Inzaghi, per cui si ipotizzano alcuni cambi, è Cherif Pape Ndiaye, centravanti ventottenne che sta segnando a ripetizione in questa stagione (tripletta con il Partizan) con un occhio anche a Dragovic, esperto difensore centrale austriaco ed elemento chiave per la solidità difensiva del club. Altro nome da non sottovalutare è Silas Katompa Mvumpa, arrivato in prestito dallo Stoccarda; attaccante rapido e abile nel dribbling, viene utilizzato sulle fasce e al centro del reparto avanzato. Peter Olayinka, che nel 2019 segnò contro l'Inter con la maglia dello Slavia Praga e il brasiliano Bruno Duarte, riserva di Ndiaye, stanno dimostrando anch'essi la propria pericolosità come armi offensive affidabili, avendo già segnato rispettivamente nove e cinque gol in campionato.

Le origini del club

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La Stella Rossa nacque nell'inverno del 1945, negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, fondata da un gruppo di studenti dell'Università di Belgrado. Il club prese vita dalle ceneri dell’SK Jugoslavija, anche se non può essere considerato un suo diretto successore. Inizialmente, il club si chiamava "Società di Fisica Giovanile", ma il 4 marzo 1945 cambiò ufficialmente nome in Crvena Zvezda, ovvero Stella Rossa. Tra i principali fondatori figuravano Zoran Žujović e Slobodan Ćosić, affiancati da personalità come Nebojša Popović e Svetozar Gligorić. I fondatori valutavano diversi nomi, come Mladost, Torpedo e Lokomotiva, prima che Ćosić proponesse "Zvezda" (stella), a cui Žujović aggiunse "Crvena" (rossa). Il nome fu accolto con entusiasmo, e anche se inizialmente si era pensato a "Stella Blu", i colori sociali scelti furono il rosso, il bianco e il blu.

Negli ultimi anni, la Stella Rossa ha dominato il campionato serbo, vincendo il titolo dal 2018 al 2024 e superando regolarmente il Partizan e altre squadre. In totale, ha conquistato 10 campionati serbi, mentre il Partizan ne ha vinti 8, con l'ultimo successo nel 2017. Se si considerano anche i titoli vinti prima della separazione della Serbia, la Stella Rossa ha un palmarès di 35 campionati contro i 27 dei rivali.