A pochi mesi dai festeggiamenti dello scudetto numero 20 e dalla conquista della seconda stella da parte del'Inter si è tenuto, tra il verde della splendida location "Fattorie Arbatros" a Quarto, comune in provincia di Napoli, il 35esimo Raduno degli Inter Club della Campania, presieduto dal coordinatore regionale dei club nerazzurri Nunzio Paone.

Affollatissima la sala riunioni, addobbata da stendardi nerazzurri dell'ultimo scudetto. Ben 200 i convenuti tra delegati e rappresentanti dei vari Inter Club campani che intorno alle 10,00 hanno iniziato a riempire la sala per discutere delle varie problematiche legate al tifo "pulito" ed organizzato che arriva dalla regione Campania.

Tra i club presenti non è possibile non citare la presenza dell'Inter Club Napoli storico ormai club nerazzurro "Dal Vesuvio con amore" nato nel lontano '75 nel capoluogo campano e guidato dall'inossidabile presidentessa ed ex coordinatrice regionale, Adriana De Leva. Sodalizio che si appresta ormai a vivere i suoi 50 anni di vita è l'Inter club Cardito, il primo club di tifosi campani per numero di iscritti, anche se non tutti di stampo carditiano che, insieme agli altri Inter Club della Campania (ben 67), sono stati premiati uno ad uno dal coordinatore nerazzurro Paone.

Ospiti d'eccezione dell'evento, oltre il giornalista Gianluca Rossi, grande tifoso nerazzurro, opinionista di una famosa televisione nazionale che trasmette da terra lombarda, Evaristo Beccalossi, ex giocatore dell'Inter dal 1979 al 1984, vincitore di uno scudetto e una Coppa Italia il quale ha voluto presentare il suo libro "La mia storia da n°10", un racconto scritto dalla giornalista  Eleonora Rossi che racconta episodi, anche inediti, attraverso la carriera da calciatore che soli i grandi numeri dieci, da capitan Valentino Mazzola a Diego Armando Maradona hanno saputo fare.

"Il libro - ci dice l'autrice Eleonora Rossi  - è un'autobiografia di Evaristo. Questa di Quarto è l'undicesima tappa del giro - libro tra i club nerazzurri di tutta Italia.  Siamo contenti di essere qui a Napoli. L'idea nasce da parte mia nel 2023, quando conobbi Evaristo Beccalossi in una televisione locale. Rimanemmo sempre in contatto a livello lavorativo, quando all'improvviso si accese questa lampadina, questo percorso, avventura, viaggio per scrivere questo libro, che sta andando benissimo, nonostante la mia prima esperienza editoriale. I capitoli non potevano che essere dieci.  La vita di Evaristo Beccalossi è soprattutto cinematografica in un calcio che non c'è più in un mondo di tante città come ad esempio Milano. Possiamo certamente  dire che è un tuffo nel passato, che ho fatto anch'io, anche se in quegli anni non c'ero. anche se devo confessare mi è venuta nostalgia anche a me, di quegli anni che, vista la mia giovane età, non li ho vissuti."

"Sono contento di essere qui a Napoli, perché ritrovo una persona come Adriana De Leva, che mi conosce da tantissimi anni che mi ha visto fin da bambino, pardon quando avevo 22 anni" - esordisce Evaristo Beccalossi. "Nel libro, precisa il Beck, ho anche dei passaggi con Eleonora in cui racconto che dovevo venire a giocare a Napoli. Poi per fortuna, qualcuno ha scelto un'altro giocatore più bravo di me. Sono contento anche perché sono nato in mezzo ai tifosi e l'affetto di loro nei miei confronti, e si vede, penso che sia ancora tanta".

Beck, un giudizio su questa Inter, vincitore del 20esimo scudetto con la seconda stella?

"È stato un percorso eccezionale. Avendo la fortuna di frequentare l'ambiente, ho potuto tastare da vicino un'organizzazione perfetta. Portare allo stadio 80mila persone, facendo sacrifici non è facile. A me ha colpito l'unità del gruppo, anche di quei giocatori che hanno giocato poco, la compattezza al vertice della società dove delle persone hanno saputo prendere decisioni giuste, dovendo fare una squadra forte con poche possibilità economiche".

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