L'importanza del nuovo stadio: con un brand sponsorizzato ricavi alle stelle
La ricerca di uno stadio di proprietà è una delle priorità di Oaktree per l'Inter: i "naming rights" frutterebbero molti soldi ogni anno.
Nuovo stadio Inter. Tra i punti cardinali, presente già sui tavoli della precedente proprietà di Suning, c'è quella della costruzione di una nuova casa per il club ed i tifosi nerazzurri.
Ne è consapevole Oaktree, la quale vorrebbe operare in maniera tempestiva su questa strada: abbandonare San Siro (di proprietà del Comune di Milano) e dare all'Inter un nuovo stadio moderno e funzionale. I motivi sono per lo più legati ad un ricavo economico di cui il club potrebbe beneficiare.
GdS, stadio sponsorizzato: ricavo di 10 milioni per l'Inter e il Milan
La questione di uno stadio di proprietà riguarda tanto i nerazzurri quanto i rivali rossoneri: in entrambi i casi si tratta di un obiettivo importante per i due club. Come spiega la Gazzetta dello Sport, la nuova casa avrebbe un impatto economico e di ricavo davvero importante per le casse di Inter e Milan.
Tra i fattori più importanti c'è anche la possibilità di avere un impianto “sponsorizzato”, attraverso la concessione dei naming rights, ovvero i diritti relativi alla denominazione del nuovo stadio. Il noto quotidiano sportivo usa come esempio l'accordo tra Barcellona e Spotify: l'azienda del servizio streaming di musica mette il suo nome accanto a quello del leggendario stadio del Camp Nou, mentre il club blaugrana riceverà un'entrata di 20 milioni di euro a stagione (una volta finiti i lavori di ristrutturazione).
Sempre la Gazzetta, riporta i dati dello studio condotto dalla società di consulenza finanziaria Kroll, per indicare quanto guadagnerebbero Inter e Milan dai naming rights. Secondo questo studio, si parla di potenziali ricavi intorno ai 9-10 milioni di euro a testa.
Stando allo studio condotto da Kroll, solo 12 dei 36 club europei analizzati hanno un accordo per la sponsorizzazione del proprio impianto sportivo. Come si legge sul quotidiano sportivo, in Italia ad aver aperto le danze è stata la Juventus con l'accordo con Allianz (che frutta circa 12-13 milioni di euro all'anno nelle casse bianconere).