Conte: "Nessuno più fame di noi. Napoli: amma faticà". Adesso si può dire con certezza: l'avventura di Antonio Conte al Napoli è ufficialmente iniziata. Nella giornata di ieri, al Palazzo Reale, c'è stata la conferenza stampa di presentazione dell'ex tecnico dell'Inter assieme al presidente Aurelio De Laurentiis. Un immagine forte, volta all'innalzamento della figura di Conte come un vero e proprio re. Un maestro dell'arte di allenare capace non solo di risollevare un'intera piazza dalla gogna, ma anche di portarla fin sopra l'universo, proprio come vorrebbe il n°1 del Napoli. In poche, coincise ma esaustive parole: l'uomo perfetto nel momento perfetto. L'arrivo di Conte in una società si allinea spesso ad una sensazione di shock emotivo, in senso positivo. Un allenatore che partendo dal basso ha costruito uno status tale da renderlo uno dei migliori tecnici in circolazione. Di gavetta ce n'è stata tanta, nonostante la sua carriera da giocatore, ma in fin dei conti ne è valsa la pena. Anche al suo approdo all'Inter ci furono delle forti scosse a livello mediatico, visto il passato juventino. Un lavoro enorme di comunicazione social e giornalistica hanno poi celebrato in grande stile il suo arrivo, complici anche le sue parole - le quali spesso riescono a fomentare l'ambiente -. A Napoli avevano bisogno di un salvatore, di una figura in grado di prendere sulle spalle la squadra e portarla verso il successo. Conte è davvero l'unico allenatore in grado di fare questo, specie perché lo ha sempre dimostrato: ha preso una Juventus in rovina e l'ha portata a vincere 4 Scudetti consecutivi; ha preso il Chelsea e lo ha portato a vincere la Premier League e poi è approdato all'Inter e ha portato il Tricolore a Milano dopo ben 11 anni, terminando il dominio Juventus. Il Napoli è pronto a viversi questa stagione con il massimo degli auspici, ai quali Conte saprà di certo rispondere e, chissà, esaudire. Qui la sua conferenza stampa al Palazzo Reale.

Sarò ConTe: mercato, richieste e identità del nuovo Napoli

Uno degli aspetti fondamentali del nuovo ciclo Napoli riguarda l'identità. Conte ha già chiarito quali saranno le sue richieste dalla propria squadra: "Quello che posso promettere è serietà, una parola che spesso viene sottovalutata. Prometto serietà nel dare tutto per il Napoli e nella mia cultura del lavoro, nonché nella mia mentalità. L'obiettivo di ogni allenatore, al di là del primeggiare o nel scrivere la storia, è quello di rendere orgogliosi i propri calciatori e i propri tifosi. Penso che il nostro obiettivo massimo sia quello di rendere il tifoso orgoglioso della sua squadra, del calcio giocato e dell'impegno profuso. nel calcio c'è la vittoria e la sconfitta, ma non deve esserci l'attenuante di non aver dato il massimo anche nella sconfitta. Prometto ai tifosi che daremo più del massimo, perché a volte il massimo non basta. "La faccia del Napoli sarà una faccia incaz... A mio avviso non potremo competere con le solite note per il monte ingaggi o per degli investimenti, ma possiamo competere costruendo delle basi solide con la cultura del lavoro, con la voglia e con il sacrificio. Quando dicevo che bisogna lavorare, in napoletano 'amma faticà', era la verità. In questo non ci deve battere nessuno". Conte è un allenatore ambito, ma lui dichiara di aver scelto il Napoli per motivi per precisi: "Ho scelto il Napoli per il progetto, che sia chiaro. Ho firmato un contratto di 3 anni: il presidente è stato molto chiaro su ciò che potremmo fare. Il progetto di cui abbiamo parlato prevede di cercare nel più breve tempo possibile di far diventare il Napoli una valida alternativa alle solite sempreverdi. L'anno scorso è stata un'annata negativa ed oggi c'è bisogno di costruire. Io sono dell'idea che chi ha tempo non aspetti tempo. Cercheremo in tutti i modi di prenderci le nostre responsabilità: mi ha dato molto entusiasmo ed ho sentito qualcosa in pancia. Non vediamo l'ora di iniziare. Altri club? Dall'estero era arrivata qualche proposta interessante, ma con il presidente c'era già un contatto di fiducia. A bocce ferme abbiamo trovato la giusta quadra per quanto riguarda l'ambizione e il futuro". Da qui in avanti Conte si è speso maggiormente sul mercato e su chi mantenere del Napoli attuale: "C'è tanta voglia, come dicevo alla società, quando sembra che non vada nulla è giusto non farsi prendere dal panico, bisogna essere analitici e fare le giuste considerazioni. Io penso che noi come rosa di giocatori, la maggior parte di loro verrà confermata perché sono giocatori validi sotto tutti i punti di vista, cercheremo di fare quelle cose che non saranno tante ma mirate a portarci benefici e a rinforzarci. Ecco perché quando parlavo di costruire basi solide le competenze sono importanti perché comunque so anche che posso migliorare il calciatore, spesso e volentieri ci sono riuscito. La base è buona qui a Napoli, dopo gli Europei ci saranno situazioni in entrata e uscita che rispetteranno i nostri parametri ma che ci renderanno più forti. Su Romelu, stiamo parlando di un calciatore forte, come Osimhen sono giocatori eccellenti. C'è solo da ammirarli e sperare sempre di averli dalla propria parte e mai contro...". "I numeri spesso non dicono la verità ma ci sono. E devono far riflettere. Lo scorso anno il Napoli è stata la 10ma peggior difesa con 48 gol e siamo finiti decimi. Ma il dato che lascia sconcertati è che abbiamo preso 27 gol in casa al Maradona, da questo punto di vista la 15ma squadra di A. Bisogna ritrovare equilibrio perché io non ho mai visto squadre che vincono o si qualificano in Champions con squadre che prendono tanti gol in casa. Il troppo offensivo non porta da nessuna parte, il troppo difensivo neppure. Ci vuole equilibrio, bisogna fare riflessioni e capire. Tutta la squadra lavora o non lavora sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Vogliamo apportare dei correttivi, girano tanti nomi, cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando tanti parametri. In difesa proveremo a fare qualcosa sia dal punto di vista tattico per dare più equilibrio e sostanza". "Kvara? Rimane, sono stato molto categorico su questo, non vorrei che ci fosse questo ritornello in futuro. Non è una notizia che sto dando io, l'ha data il presidente prima. Lui ha caratteristiche importanti, ce ne sono sempre di meno, volerlo tenere non è un capriccio, così come per Di Lorenzo. Forte nell'uno contro uno quando è largo, ma è un fantasista quando viene in mezzo, quello che faremo con lui sarà quello di legare le sue caratteristiche. Penso che se lo tieni dentro al campo, lui perde un po' quella sua libertà mentale, ma invece dobbiamo assecondare le sue caratteristiche ed è questo quello che faremo con lui, Politano, Ngonge, Lindstrom che sanno saltare l'uomo e giocare anche in mezzo al campo. Dobbiamo solo decidere se e quando difendere a cinque o a quattro. La costruzione o il modo di attaccare sarà sempre molto simile". Infine Conte ha deciso di concludere con una dichiarazione delle sue, iniziando così la sua esperienza partenopea: "In questi tre anni che mi auguro di passare per intero a Napoli, io voglio far capire ai giocatori che Napoli non è una fase di passaggio ma una meta. Altrimenti dovremmo sempre fare discorsi su discorsi. Il calciatore deve venire a Napoli sapendo in che realtà importante è approdato, una squadra che lotterà per vincere ogni anno. Se ogni anno qualcuno è scontento me lo tengo a fianco e sta con me... Sta con me, a fianco a me, ogni giorno e sta buono lì. Il discorso di giocatori non contenti non lo accetterò mai, se non sono contenti...staranno al mio fianco e troveremo qualcosa da fare per divertirci...".
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