Supercoppa Italiana. In vista della finale di Supercoppa per l'Inter di Inzaghi, approfondiamo il sistema di gioco e gli uomini in campo del Napoli, iniziando da un importante novità adottata dal tecnico nella semifinale vinta. Mazzarri ha abbandonato, in occasione della sfida contro la Fiorentina,  il classico 4-3-3, ed è tornato al 3-5-2, sistema di gioco che conosce più di ogni altro e che ha sempre utilizzato nelle sue esperienze in panchina. La squadra è stata travolta da un avvio di campionato a fari spenti che ha di fatto portato all’esonero di Rudi Garcia, chiamato a sostituire Luciano Spalletti ad inizio stagione, e ha visto il ritorno di un ex che tanto bene aveva fatto in terra campana, appunto Walter Mazzarri. Dal mercato c’è stata solo un’uscita importante, quella di Kim passato al Bayern Monaco. Di fatto, l’ossatura della squadra è rimasta sostanzialmente uguale, pur con una guida tecnica dalle idee di gioco differenti. Ma vediamo cosa è cambiato nella sfida contro la viola.

Difesa a 3, a tratti a 5

A difesa della porta di Gollini, una linea difensiva che si è presentata inizialmente a tre, ma è più corretto dire a cinque. Due centrocampisti centrali: Lobotka e Cajuste che hanno ben figurato e poi i tre d’attacco. In realtà quello a cui abbiamo assistito è stato un sano 5-4-1 difensivo, di mourinhana memoria, con Simeone punta centrale a fare da catalizzatore per le trame offensive della squadra partenopea e i due esterni d'attacco che hanno ripiegato molto, a tratti tanto, in fase di non possesso. Il Napoli di Mazzarri ha cambiato totalmente lo stile di gioco che aveva caratterizzato l’era di Spalletti. Via il palleggio e la fase di possesso e dritti in contropiede. Situazione che li ha portati al gol per ben 3 volte con pochissimi tocchi. Inoltre, dopo essere andati in vantaggio, gli azzurri si sono chiusi davanti alla porta di Gollini, con il pallino del gioco che è stato lasciato completamente agli uomini di Italiano. Come spesso accade, dopo mesi di “agonia” sportiva, è successo qualcosa che ha fatto crollare un castello ideologico che resisteva dalla scorsa stagione, memore il trionfante percorso tricolore. A Napoli sembrava che non si potesse giocare in altro modo che col 4-3-3, ma la trasferta di Riyad ha dato nuova luce.

Verso la finalissima

Il Napoli ha battuto la Fiorentina con una di quelle partite difensive che non si vedevano da un bel po'. Difesa e, soprattutto, ripartenze in contropiede. Va dato atto a Mazzarri di aver avuto coraggio nel cambiare uno stile di gioco che sembrava inattaccabile, e di aver organizzato bene la squadra. Il Napoli ha subito ma la Fiorentina è stata raramente pericolosa. Il rigore sbagliato da Ikone ha poi fatto il resto dal punto di vista psicologico. Ora però davanti avrà una squadra, quella guidata da Inzaghi, che oltre a fare una mole di gioco importante crea tantissime occasioni da gol, e forse una tenuta difensiva come quella contro i viola potrebbe non bastare.
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Alessandro "Spillo" Altobelli