Il Natale della famiglia Inzaghi sarà si vissuto con serenità e affetto da entrambe le parti, ma sarà una festa dai due volti quella di Simone e Filippo Inzaghi: il primo si è affermato come uno dei tecnici più in gamba della Serie A mentre il secondo prova a dare linfa a una Salernitana ultima in classifica e con lo spauracchio della Serie B.

La ricerca del gol

"Lo strano caso dei fratelli Inzaghi", così potrebbe intitolarsi la storia calcistica di Filippo e Simone Inzaghi. Il primo, un bomber di razza con un istinto straordinario per il gol e una passione per il calcio scoppiata fin da bambino, con le interminabili partite nella sua San Nicolò a Trebbia, in provincia di Piacenza, insieme al fratello Simone. Il secondo, proprio Simone, da calciatore sempre all'ombra del fratello maggiore tanto osannato dai tifosi di Atalanta, Juventus e Milan, ma con una sfida continua: fare gol. Da attaccante, nella squadra esordienti del San Nicolò chiuse una stagione segnando ben 92 reti, dichiarando poi, qualche anno dopo, che "da bambino forse dicevano che magari ero un pò più forte io". L'obiettivo del più giovane degli Inzaghi è sempre stato affermarsi come calciatore; la sua "gavetta" prese corpo sui campi di provincia di Carpi, Novara, Brescello e Lumezzane, prima dell'attesa affermazione con la maglia del Piacenza con 15 gol realizzati alla prima e unica stagione in Serie A, nel 1998, a 22 anni, con la maglia biancorossa. Un anno e poi il trasferimento alla Lazio, con un palmares arricchito da 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane e lo storico Scudetto del 2000. Con la maglia biancoceleste, Simone Inzaghi è il miglior marcatore nelle coppe europee della storia della Lazio, entrando negli annali come primo giocatore italiano a segnare 4 reti in una partita in Champions League, il 14 marzo 2000, nella vittoria contro il Marsiglia per 5-1. Il momento più emozionante è sicuramente il debutto con la Nazionale, a detta di Simone Inzaghi, un grandissimo regalo da parte del CT Dino Zoff, in cui per undici minuti condivise l'emozione di giocare a fianco di suo fratello con la maglia azzurra, portando, sul campo del vecchio Stadio Delle Alpi di Torino, la famiglia Inzaghi a raggiungere il punto più alto.

Dal sogno scudetto al rischio retrocessione

Da giocatori, Filippo era certamente quello più bravo e conosciuto; oggi, da allenatori, le cose sono cambiate con un ribaltamento dei ruoli. Succede quindi che nella Serie A 2023-2024, Simone sia in vetta alla graduatoria, allenando in maniera sin qui praticamente perfetta la sua Inter, mentre Filippo si trovi in ultima posizione, con una Salernitana che per il momento ha vissuto una stagione fatta di tante ombre. Il tecnico nerazzurro culla il sogno del 20esimo scudetto, la seconda stella attesa da tutto il popolo interista, a cui magari replicare l'ottimo percorso in Champions League dello scorso anno e il successo nella Supercoppa italiana, mentre quello dei campani sarà fare più punti possibili per arrivare a fine anno alla salvezza. E’ la strana vita dei fratelli Inzaghi: prima la carriera sul campo di Filippo, che ha vinto praticamente tutto da calciatore segnando tantissimi gol, poi l’affermazione in panchina di Simone, prima nelle giovanili della Lazio dove ha mostrato tutte le sue doti tattiche e organizzative fino ad arrivare alla prima squadra biancoceleste, e ora l’Inter. Per sapere chi si potrà dire veramente soddisfatto a fine stagione, si dovrà attendere la parola del campo, da sempre unico giudice di queste annate intense e ricche di significati e storie, proprio come quella di Filippo e Simone Inzaghi.
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Alessandro "Spillo" Altobelli