L’inizio di una stagione porta con sé delle aspettative – che dovranno poi, comunque, scontrarsi con la realtà e il susseguirsi di partite nelle varie competizioni. Aspettative sia per gli obiettivi prefissati, ma anche sui nuovi giocatori che arrivano.
Proprio su quest’ultimo punto, i tifosi interisti si erano caricati di aspettative per i due grandi parametro zero dello scorso mercato estivo: Piotr Zielinski e Mehdi Taremi. Due calciatori che, a distanza di nove mesi dal loro arrivo (giugno 2024), rispecchiano due sentimenti e valutazioni contrapposte. Bipolarità che è emersa anche nella partita di ieri tra Inter e Lazio.
Classe e tecnica sopraffina: la magia di Zielinski
Il 2 a 0 nel quarto di finale di Coppa Italia, Inter-Lazio, porta le firme di Marko Arnautovic e Hakan Calhanoglu. Una partita in cui Simone Inzaghi ha messo in atto delle rotazioni calcolate – anche per avere i migliori a disposizione e riposati per la sfida Scudetto contro il Napoli, questo sabato 1° marzo.
A fare parte di questo turnover c’erano anche Piotr Zielinski e Mehdi Taremi. Entrambi in campo per 90 minuti, ma con due prestazioni decisamente diverse – e che rispecchiano l’andamento della loro prima stagione in nerazzurro.
Il centrocampista polacco si è sempre fatto trovare pronto da mister Inzaghi. Seppur in fase realizzativa non stia ottenendo i risultati delle precedenti stagioni, quando ha vestito la maglia del Napoli, Zielinski sta mostrando tutte le sue qualità tecniche.
Per il classe ’94, si registrano solo due gol (la doppietta nella sfida d’andata di campionato contro la Juvetus) e due assist. Ma il suo impiego come mezz’ala e pure come vertice basso – quando era necessario sopperire alle assenze di Calhanoglu e Kristjan Asllani – hanno portato l’ex-azzurro a fare grandi prestazioni.
Doti tecniche, visione e capacità di dribbling che portano l’Inter ad uscire dal pressing avversario. Quando ha la palla al piede sembra che possa illuminare la scena, trovando sempre linee di passaggio che non tutti i calciatori vedono normalmente. Zielinski sembra essere sempre più parte integrante dello scacchiere inzaghiano – una soluzione per far respirare e riposare Henrikh Mkhitaryan.
Corpo estraneo: Taremi non trova la sua dimensione
Situazione completamente opposta per l’altro acquisto a parametro zero della scorsa estate. Si tratta di Taremi, il centravanti iraniano, classe ’92 che era destinato ad essere il grande ricambio nell’attacco nerazzurro. Aspettativa che si è presto detta delusa.
Infatti, l’ex-Porto, nelle 30 partite giocate in stagione tra tutte le competizioni non ha mostrato la sua solita capacità di realizzazione. Le grandi qualità di legare il gioco, fare da riferimento per l’attacco e il suo senso di posizione non si stanno facendo notare in questo primo anno da interista.
La partita di ieri contro la Lazio fa vedere un Taremi come un pesce fuor d’acqua. Più volte si è fatto trovare impreparato ed in ritardo ai passaggi che i compagni volevano affidargli per far salire la squadra – ma i difensori biancocelesti sembrano aver capito come disinnescarlo.
Non un caso unico. Tra i soli tre gol fatti ed i cinque assist serviti tra tutte le competizioni, Taremi non incide quando chiamato in causa. Situazione che raccoglie le delusioni e i mugugni dei tifosi allo stadio. Ma anche che ricalca il malcontento di un mancato intervento sul mercato per prendere un attaccante che potesse garantire peso in ottica realizzativa e prestazioni positive.