Volpi e gli infortuni. Nella mattinata di oggi è intervenuto il Professor Piero Volpi, medico specializzato in medicina sportiva e responsabile medico dell’Inter che, nel suo intervento al programma Radio Anch’io Lo Sport, ha discusso del crescente problema degli infortuni nel calcio professionistico.
Secondo il dottore la causa principale di tutti questi infortuni, spesso anche gravi, che attanagliano il calcio negli ultimi anni è dovuta alla densità delle partite e alla mancanza di allenamenti adeguati. L’incremento degli infortuni, soprattutto muscolari e articolari, è un problema costante e in aumento che solo negli ultimi anni ha colpito giocatori di primissima fascia come Gavi, Rodri, Scamacca e nelle ultime settimane anche Duvan Zapata e Bremer. Nel calderone dei lungodegenti ci sono finiti anche due giocatori di proprietà nerazzurra: Carboni e Satriano che hanno chiuso la stagione al Marsiglia e Lens a causa della rottura del legamento crociato.
Il calcio moderno presenta difficoltà legate al calendario fitto, con giocatori impegnati tutto l’anno e, spesso, due volte a settimana. Il vero problema, secondo Volpi, non è tanto giocare frequentemente, quanto l’impossibilità di allenarsi a sufficienza.
Le idee di Volpi per prevenire gli infortuni: più sostituzioni e gestione del minutaggio
Sulla propensione agli infortuni di questo calcio moderno, Volpi ha dichiarato: “Quando una squadra gioca domenica e poi mercoledì nelle Coppe, rimangono solo due giorni di allenamento: uno defaticante e l’altro preparatorio per la partita successiva. Questo lascia pochissimo spazio per migliorare qualità fondamentali come la forza, la resistenza e la velocità. Di conseguenza, dei circa 240-250 allenamenti di una stagione, solo il 25% risulta realmente allenante, e ciò aumenta il rischio di infortuni”
Volpi sottolinea inoltre che sia i giocatori che giocano frequentemente, sia quelli che giocano poco sono a rischio infortuni, poiché manca un equilibrio nel minutaggio: “un giocatore che accumula 4500 minuti in una stagione rischia come uno che gioca solo 1000 minuti. Per questo, bisogna migliorare la gestione del minutaggio tra i giocatori e suggerisco l’aumento delle sostituzioni, magari passando dalle attuali cinque a sei o sette, per preservare meglio la salute degli atleti”.
Volpi: “Riduciamo le squadre nei campionati, da 20 a 18”
Come responsabile medico dell’Inter, Volpi ha parlato anche della difficoltà dovuta agli impegni ravvicinati tra gli Europei e l’inizio della stagione, sottolineando che i giocatori non hanno avuto tempo per un riposo mentale adeguato. Un altro problema è rappresentato dalle pause per le nazionali, che interrompono il ritmo di lavoro delle squadre. Volpi ritiene che concedere 12-15 giorni ogni mese per le nazionali (tra settembre e novembre) crei squilibri nei giocatori, che rischiano di tornare alle squadre non in condizione ottimale, aumentando così il rischio di infortuni.
Tra le possibili soluzioni, Volpi propone di ridurre il numero di squadre nei campionati domestici da 20 a 18, liberando così spazio per più allenamenti e per gestire meglio gli impegni con le nazionali. Infine, ribadisce l’importanza di un allenamento adeguato per le qualità fondamentali come forza, resistenza aerobica e intensità, che è sempre più difficile da realizzare con l’attuale densità delle partite.