Con il passaggio della società a Oaktree ormai imminente si chiude un capitolo importante della storia nerazzurra, ricco di vittorie e trofei.

L'ultimo trofeo, la Coppa Italia, risaliva alla stagione 2010/2011, l'ultimo Scudetto invece, così come l'ultima Champions League, a quella precedente 2009/2010. Quelli successivi, poi, sono sì stati gli anni dell'assoluto dominio bianconero, ma i tifosi nerazzurri li ricordano soprattutto come un periodo di grandi difficoltà, risultati deludenti e giocatori spesso non all'altezza del prestigio del club. È il 28 giugno 2016: il colosso cinese Suning compra il 68,55% delle quote dell'Inter e Steven Zhang entra a far parte del consiglio di amministrazione della società nerazzurra, per poi divenirne il presidente il 26 ottobre 2018 subentrando all'imprenditore indonesiano Erick Thohir. Nella storia della Beneamata non si era mai visto un presidente così giovane: forse un segnale che proprio lui sarebbe riuscito ad entrarne nella storia.

Zhang-Inter: fine del matrimonio con il "Presidente della seconda stella"

Il primo trofeo di Steven Zhang alla guida dell'Inter, che è anche il primo Scudetto vinto da una proprietà straniera nel campionato italiano, arriva nella stagione 2020/2021 con il trionfo in Serie A ai danni del Milan, ma per il giovane presidente è solo l'inizio. Nel corso dell'annata successiva, sotto la guida del neo appuntato tecnico Simone Inzaghi, arrivano subito altri due trofei: Supercoppa Italiana e Coppa Italia, entrambi vinti battendo la Juventus. Nella stagione 2022/2023 i nerazzurri si ripetono e sconfiggono rispettivamente il Milan in Supercoppa e la Fiorentina in Coppa Italia, portando il numero totale di trofei vinti da Zhang a cinque. Con questi numeri il presidente è già nella storia: diventa il terzo più vincente di sempre per il club a parimerito con Giacinto Facchetti, dietro ad Angelo e Massimo Moratti, rispettivamente a 7 e 11 titoli. La stagione della gloria è questa, quella da annali di storia, quella 2023/2024, quella segnata da una cavalcata gloriosa in campionato e che ha portato l'agognatissimo traguardo della seconda stella. Prima della vittoria del campionato, però, Zhang ha aggiunto al palmarès anche la Supercoppa Italiana, vinta a Riad il 22 gennaio dopo il 3-0 sulla Lazio e l'1-0 sul Napoli in finale. Per il 32enne cinese si tratta della terza Supercoppa alla guida dei nerazzurri. La firma decisiva nella storia del club, forse la più pesante e la più importante, è arrivata lo scorso 22 aprile con la vittoria nel derby della Madonnina: un 1-2 che significa per l'Inter gioco, partita, incontro e Scudetto. Per la seconda volta Zhang regala ai tifosi la vittoria della Serie A, salendo al secondo posto a parimerito con Angelo Moratti come presidente più vincente di sempre nella storia nerazzurra. Ma se i dati non fossero abbastanza, numeri a parte il lavoro di Zhang è stato straordinario. Chiunque abbia tifato Inter prima e dopo il triplete ha dovuto guardare grandi campioni lasciare la squadra, piazzamenti in campionato deludenti e palcoscenici europei non all'altezza, finendo quasi per doversi abituare a risultati mediocri. Un grande club come l'Inter, che è abituato a vincere e deve gareggiare per vincere ogni anno, non può restare così tanto tempo escluso dalla lotta per i posti migliori. Il giovane presidente nerazzurro Zhang, grazie sicuramente ai consigli e al supporto di chi lo ha coadiuvato nelle sue decisioni, ha messo a segno tanti ottimi colpi, da Marotta a Inzaghi, dalle intuizioni Mkhitaryan e Dimarco ai parametri zero Calhanoglu e Thuram, finendo per tessere punto dopo punto la maglia di una squadra quasi perfetta. Aver riportato l'Inter a lottare per i ranghi più alti, trovarsi di nuovo in finale di Champions, sollevare finalmente altri trofei, sono tutti raggiungimenti che hanno riportato il club dove merita di essere, dove è sempre stato, dove non si è trovato inspiegabilmente per troppo tempo. Se ora guardando la classifica ci può sembrare scontato che i nerazzurri siano in vetta e abbiano tutte le carte in regola per restarci anche i prossimi anni è merito del nuovo ciclo cominciato proprio da lui, dal "Presidente della seconda stella" Steven Zhang.
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