Ora è ufficiale: il Decreto Crescita sarà abolito a partire dal 1° gennaio 2024. In settimana si era parlato di una possibile proroga dell'eliminazione totale del Decreto Crescita intorno al 29 febbraio, ma alla fine la decisione definitiva è stata fatale. Una grande perdita per l'Inter e il panorama calcistico italiano, soprattutto se si pensa che questo stratagemma facilitasse l'arrivo di nuovi talenti o campioni già conosciuti in un campionato importante - ma non più così ambito - come la Serie A. Parliamoci chiaro, solo negli ultimi due anni il nostro campionato ha cominciato a risvegliare dell'interesse anche al di fuori dell'Italia: il trionfo della Roma, il dominio del Napoli, il derby Milan-Inter, la finale di Champions dei nerazzurri e la conseguente finale di Europa League dei giallorossi hanno di fatto contribuito all'incremento di pubblico estero per la Serie A.

E ora cosa accadrà?

È chiaro che le recenti prestazioni europee attirino una grande fetta di appassionati di calcio di tutto il mondo, ma per mantenere un certo appeal c'è bisogno di volti nuovi e talentuosi. Un campionato avvincente si costruisce anche con i cosiddetti campioni, ovvero quei giocatori di fama internazionale che decidono di sposare il progetto italiano rispetto alle ricchezze degli inglesi o al fascino degli spagnoli. A questo punto le faccende si fanno più complicate per l'Inter, che dovrà sbrigare i rinnovi di Federico Dimarco, Henrik Mkhitaryan Lautaro Martinez oltre che provare ad accaparrarsi l'esterno canadese Tajon Buchanan entro la fine del 2023, così da evitare tutti i svantaggi economici che da qui a poco caratterizzeranno le prossime sessioni di calciomercato italiane.
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Alessandro "Spillo" Altobelli