Il decreto Abodi sui controlli dei conti è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, ecco cosa può cambiare nel nostro calcio.

Il decreto del Ministro Abodi, altamente criticato dalle istituzioni calcistiche e da alcuni stessi club nelle scorse settimane, è stato approvato dal consiglio dei Ministri nella giornata odierna. Il testo del decreto prevede di togliere il controllo sui bilanci alle federazioni di calcio e basket ed è proprio questo l'oggetto delle polemiche nate dopo la proposta. A questo proposito, il quotidiano La Repubblica cerca di fare chiarezza su che tipo di controllo questa commissione indipendente possa esercitare sui club e su quanto il potere politico che si inserisca nel mondo del calcio nostrano possa beneficiare il movimento. Come scrive il quotidiano, questa nuova commissione verificherà la correttezza e congruità dei bilanci e indicherà “le misure correttive e riparatrici” che i club dovranno adottare e potrà indicare delle rettifiche da apportare per “neutralizzare gli eventuali effetti economici, finanziari e patrimoniali di specifiche operazioni di natura ordinaria o straordinaria”.  Inoltre, la questione sollevata da Repubblica si sposta anche su un possibile controllo in sede di mercato e sulla possibilità di bloccare operazioni finanziarie ritenute esagerate. Di certo c'è che la commissione effettuerà “verifiche e ispezioni presso le sedi delle società” e potrà chiedere “chiarimenti, informazioni e documentazione, anche quanto ai soggetti, sia persone fisiche che giuridiche, che controllano direttamente o indirettamente le società”. L'idea di istituire questa commissione che agisca come "parte terza" sui controlli dei bilanci è nata anche dopo le tante discussioni sulle condizioni di bilancio delle big del nostro calcio: la questione plusvalenze per la Juventus, l'indagine sul passaggio di proprietà del Milan e la questione del prestito contratto da Zhang insieme alla situazione debitoria dell'Inter sono solo alcune delle condizioni che hanno spinto a voler fare più chiarezza sui bilanci delle squadre. La struttura della commissione sarà decisa da Abodi e dal Mef: sarà composta da un presidente e se componenti, di cui due indicati dalle deu federazioni, Federcalcio e Federbasket, e altre due che saranno il presidente dell'Inps e dell'Agenzia delle Entrate. Il costo annuale sarà di 3,5 milioni di cui 1,9 milioni a carico delle federazioni e 1,6 milioni a spese delle società in percentuale sul fatturato. La commissione partirà dalla stagione 2024/2025 con il parere che arriverà ogni 30 aprile. Una data che già potrebbe risultare problematica poichè molte squadre ancora non sapranno a quale campionato parteciperanno e anche le qualificazioni alle competizioni europee saranno tutte aperte. Tuttavia, questa manovra ha anche aspetti di carattere politico: avere un controllo maggiore e decisionale su una delle industrie più ricche e popolari del nostro paese è sicuramente attraente per il governo. A margine dell'approvazione del decreto, sono arrivate le parole del ministro Abodi che, dopo aver espresso un parere sulla situazione dell'Inter, ha cercato di chiarificare e rassicurare sulla bontà della commissione. "Non c’è alcun pericolo per l’autonomia sport. La commissione farà valutazioni oggettive, le federazioni prenderanno decisioni. Rischio di squadre italiane fuori dalle competizioni internazionali? Non ci sono norme in contrasto con l’autonomia dello sport. La norma prevede precisi criteri; la commissione consegnerà le sue valutazioni alle federazioni che poi prenderanno le loro determinazioni sulle iscrizioni ai campionati".  Restano i dubbi sulla stesura del testo in quanto la proposta di revisione di Malagò è stata bocciata in tronco e rimangono le perplessità della maggior parte dei club di Serie A (non solo l'Inter dunque) e delle istituzioni calcistiche, a partire da Gravina.
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