Beppe Bergomi. La bandiera nerazzurra è intervenuta in prima persona sulla vicenda del rinnovo di Lautaro con un articolo sulla Gazzetta dello Sport nel quale si dice felice per il buon esito della telenovela rinnovo che iniziava ad assumere brutte pieghe. "Un segnale decisivo", cosi lo zio definisce la notizia che Lautaro ha accettato la proposta di contratto dell'Inter, venendo incontro alla dirigenza nerazzurra senza provare a tirare ulteriormente una corda che si sarebbe potuta rompere da un momento all'altro. Bergomi rimarca come già nell'ultimo periodo si sia creato un tam tam che non piaceva e di come questo rinnovo, insieme a quello di Barella, siano fondamentali per lanciare il nuovo corso di Oaktree ma anche per gasare il popolo nerazzurro. Nell'articolo si ricorda come anche gli esempi più recenti dove illustri compagni di squadra hanno scelto la via del denaro a tutti i costi, rimanendo però molto delusi dal lato professionale. Lautaro non ha commesso questo errore: andrà a guadagnare una cifra elevatissima, il massimo possibile per le casse dell'inter, che in Italia pochissimi percepiscono ma allo stesso tempo rimane nella città che lo ha accolto sin da subito e dove si sente leader tecnico e caratteriale, oltre che capopopolo come si è visto durante i festeggiamenti dello Scudetto. Lautaro all'Inter sa di poter vincere ancora molto e l'Inter è sicura di avere in Lautaro un vero capitano, pronto a dare il buon esempio. La differenza tra il passato e questo Lautaro sta nel fatto che nei mesi in cui la palla non entra e manca il gol, il toro abbia imparato una grande lezione: nei momenti no che ogni attaccante ha durante la stagione, bisogna riuscire ad aiutare i compagni in altri modi: pressing, lavoro sporco, assist sono tutte qualità che i grandi centravanti dimostrano quando non arriva la rete. Se in passato in certi momenti traspariva una certa frustrazione e nervosismo, ora Lautaro sente questa leadership, lotta sempre, lavora per la squadra, aiuta i compagni con grande personalità.

Bergomi: "Lautaro un leader"

Proseguendo nell'articolo, Bergomi elogia anche la leadership del toro. "Non lo conosco abbastanza bene per sapere come si comporta all’interno dello spogliatoio, ma Lautaro in campo ha onorato la fascia sia con le prestazioni sia con i gesti". Secondo l'ex capitano anche il fatto che chi ha giocato meno in stagione (in primis Frattesi) non ha mai detto una parola fuori posto ma ha aspettato con pazienza il suo momento è in qualche modo merito del capitano, capace di trovare le giuste parole con tutti e mantenere uno spogliatoio compatto e focalizzato sulla vittoria del campionato. Menzione speciale anche per il prossimo giocatore che si legherà all'inter fino al 2029, Nicolò Barella. Il centrocampista sardo è insieme a Lautaro il simbolo del ciclo vincente di Suning e continuerà ad esserlo anche con la nuova proprietà. I due giocatori più importanti dell'Inter sono anche accomunati da diversi aspetti: Lautaro è capitano e Barella è vice-capitano, entrambi sono nati nel 1997, entrambi avevano firmato l'ultimo rinnovo nel 2021 dopo gli addii di Lukaku e Conte ed entrambi si legheranno nuovamente ai colori nerazzurri per altri 5 anni minimo, fino al 2029. Nell'articolo viene sottolineata la crescita avuta da Nicolò: un tempo ad ogni minimo errore, suo o altrui, sbracciava e face va trasparire insofferenza e nervosismo mentre ora è più sereno e la sua propensione difensiva e di sacrificio è ulteriormente aumentata, a scapito di qualche gol in meno segnato.
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