Rispetto alle stagioni passate, la Serie A non chiuderà i propri battenti a metà dicembre come da tradizione, ma giocherà anche nell'ultimo weekend che precede la chiusura del 2023, con l'Inter chiamata a chiudere la pratica del titolo d'inverno a Genova contro il Grifone, in attesa del risultato del big match Juventus-Roma.

Prima si giocava anche il giorno della Natività del Signore e a San Silvestro, poi la comparsa di nuove pause, più o meno lunghe, nel periodo delle feste, anche se non venne mai data continuità, come accade ad esempio in Premier League, dove il Boxing Day, proposto in Italia l'ultima volta nella stagione 2018-2019, è ormai una tradizione che viene portata avanti sin dal 1860.

Partite a Natale e Capodanno

La storia della sosta natalizia in Italia ha inizio nel 1952 con il calcio che si fermò dal 21 dicembre al 4 gennaio mentre dal campionato 1991-1992, nessuna partita venne disputata nel periodo da Natale a Capodanno, fino al biennio 2017-2018 e 2018-2019, prima quando si tentò di utilizzare Santo Stefano per dare rilievo ai quarti di finale di Coppa Italia 2017/18, con le sfide tra Lazio e Fiorentina il 26 dicembre e, il giorno successivo, il derby Milan-Inter e poi, successivamente e per la prima volta dal 1971 quando la Serie A tornò in campo dopo Natale, con una giornata che si concluse con il big match tra Inter e Napoli a San Siro conclusosi con la vittoria nerazzurra per 1-0 grazie al guizzo nel finale del capitano di oggi, Lautaro Martinez.

Serie A tra regali e brindisi di fine anno

Per trovare la prime sfide sotto l’albero e con lo champagne pronto bisogna attendere la stagione 1933-34. Tutti in campo il 24 e il 31 dicembre, nell'anno in cui la Juventus conquistò per il terzo anno consecutivo lo scudetto, anche se alla vigilia di Natale venne fermata in casa dalla Lazio  col punteggio di 2-2; lo stesso risultato toccò alla sua inseguitrice, l’Ambrosiana Inter, che impattò 0-0 col Torino. Capodanno e San Silvestro in campo in due stagioni  consecutive. Nel 1939-40, l'ancora nominata Ambrosiana Inter, che alla fine di quell'anno si cucì sul petto il quinto scudetto, scese in campo il 31 dicembre ottenendo un altro pareggio, questa volta per 1-1 a Roma con la Lazio.
Nel periodo degli anni '40, in Italia, in Europa e nel Mondo c’è la guerra ma si continua a giocare. Il 23 dicembre 1945, l’Inter demolisce 9-1 il Genoa mentre dieci anni più tardi, nella stagione 1955-1956, il club nerazzurro, passato nelle mani del petroliere Angelo Moratti, passerà delle feste amare poiché prima verrà sconfitta dallo stesso Genoa per 4-3 a Marassi e in seguito, in casa, 0-1 dal Padova, con i meneghini che chiuderanno in terza posizione il torneo dietro a Fiorentina e Milan.
Festività agrodolci quelle degli anni '60. Nel primo anno del nuovo decennio si gioca il 25 dicembre, l’anno dopo il 24. Queste le date che caratterizzano le prime stagioni di Helenio Herrera da tecnico della Beneamata. Il Mago regalerà delle serene feste al popolo interista: il 25 dicembre 1960 batte la Spal 4-1 e la settimana successiva espugna il campo del Torino con il risultato di 0-1. Le feste della stagione stagione successiva, però, costeranno caro ai nerazzurri che usciranno sconfitti dalla Roma in trasferta il 31 dicembre 1961 e che li vedrà terminare la stagione alle spalle del Milan. La Grande Inter che vincerà tre scudetti dal 1963 al 1966, incontrerà la Juventus per due anni consecutivi il 25 dicembre: nel campionato 1966-67 pareggio per 1-1 e, l'anno successivo, vittoria bianconera per 3-2.
Senza sussulti è l'ultima fase del campionato di Serie A tra gli anni '70 e '80, quando gli orari pomeridiani delle gare consentirono ai membri delle varie squadre impegnate in trasferta di tornare in tempo per il brindisi di mezzanotte.
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Alessandro "Spillo" Altobelli