Con la Superlega tornata a essere un tema caldo negli ultimi giorni, il principale organo del calcio nostrano pronuncia la propria decisione in merito alla possibilità di partecipare al nuovo torneo per le squadre italiane. Con la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che ha sancito la fine del monopolio calcistico di UEFA e FIFA, la Superlega è tornata prepotentemente a bussare alle porte del calcio mondiale facendo gola non solo alle grandi società d'elite che mai hanno abbandonato il progetto, come Real Madrid e Barcellona, ma anche a quei club che inizialmente erano scettici all'idea della creazione di un nuovo torneo e che poi hanno strizzato l'occhio, ingolositi dai profitti che il progetto calcistico di A22 potrebbe fruttare, proponendo una Superlega anche in Italia. Nonostante la presenza di società per certi versi inclini alla nascita della Superlega, la posizione della FIGC è sempre stata chiara: ostentare qualsiasi competizione alternativa a quelle continentali per club targate UEFA e FIFA, al fine di, a detta della Lega Serie A, confermare la convinta azione a tutela dei campionati nazionali. Lo dimostra il fatto che proprio la Federazione Italiana Giuoco Calcio è stata una delle prime federazioni in Europa a muovere passi concreti per ostacolare la possibile fuga dei propri club verso lidi più remunerativi e in occasione dell'ultimo Consiglio Federale, tenutosi prima delle festività natalizie, ha approvato all'unanimità il nuovo sistema di Licenze Nazionali per la stagione 2024-2025.

I paletti della Federazione

Come si legge nel testo ufficiale del documento approvato dal Consiglio Federale: "le società devono, entro il termine perentorio del 4 giugno 2024, osservare il seguente adempimento: depositare presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, anche mediante posta elettronica certificata, la domanda di ammissione al Campionato di Serie A 2024/2025, contenente la richiesta di concessione della Licenza Nazionale e l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC". Un vero e proprio segnale da parte della Lega Serie A che con queste regole ferree non solo conferma la propria volontà di non voler cedere alla Superlega ma anche l'istituzione di una vera e propria clausola anti-Superlega.
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Alessandro "Spillo" Altobelli