Dopo numerose stagioni con la maglia dei Blancos, Nacho lascerà a zero il Real Madrid al termine della stagione. Ecco perché farebbe comodo all'Inter. Fa sempre molto strano vedere una squadra vincente su quasi tutti i fronti virare su giocatori d'esperienza e con un età al di sopra della media. D'altronde l'idea è di costruire una dinastia condotta da un gruppo ben mescolato di giovani leve e intramontabili veterani, i quali dovranno essere in grado di ricercare la giusta alchimia per continuare a vincere. Naturalmente non sempre quest'ultima è la decisione giusta: ci sono stati parecchi esempi di squadre giovanissime in grado di stravolgere l'intero panorama calcistico mondiale, così come i cosiddetti 'Highlander' dall'età leggermente avanzata. Uno su tutti è il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso - ancora imbattuto da inizio stagione dopo ben 44 partite consecutive (!) -, che con una squadra piuttosto giovane è riuscito a spodestare il dominio del gigante Bayern Monaco dopo 11 anni. Un'impresa storica che potrebbe persino diventare ancora più leggendaria, poiché le Aspirine sono in corsa per la DFB-Pokal - l'equivalente della nostra Coppa Italia - e per l'Europa League - dove affronteranno la Roma di Daniele De Rossi -. Rispetto alle squadre diversamente giovani, il primo pensiero va alla Juventus di 7 anni fa, popolata da giocatori assolutamente competitivi ma con alle spalle parecchi anni di carriera. A partire da Gianluigi BuffonLeonardo BonucciAndrea BarzagliGiorgio Chiellini fino ai vari Claudio MarchisioGonzalo HiguainMario Mandzukic, quella formazione bianconera è stata in grado di assicurarsi diversi trofei nazionali, sfiorando anche la Champions League. È vero che per questi giocatori l'età è sempre stata solo un numero, eppure non si può non notare questa presenza massiccia di over 30 capace di regalare emozioni e risultati indelebili nella storia della Juventus. Al netto di ciò, le strategie per poter risultare competitivi su tutti i fronti sono differenti, sebbene poi entrino in gioco altrettante dinamiche in più a contornare una stagione vincente. Spesso è capitato che i giusti giocatori si fossero riuniti per una squadra al momento sbagliato, rivelandosi del tutto ininfluenti e privi di motivazione. È dunque davvero complicato pensare ad un modo di vincere trofei che sia uguale ed efficiente per tutti. Una delle poche sicurezze condivise dall'intero panorama calcistico, però, è che la presenza di un profilo internazionale con alle spalle una carriera gloriosa e ricca di trofei può sicuramente aiutare nella costruzione di una mentalità vincente. In linea generale chi è abituato a vincere da più di 10 anni non riesce neppure a concepire un'annata priva di qualsiasi trofeo, alimentando così quella voglia di ricercare a tutti i costi il sapore indistinguibile della vittoria. Nel suo lungo processo di duro lavoro e sacrificio, l'Inter sta riuscendo piano piano a intravedere la strada che percorrono le grandi società europee. Quelle squadre abituate a vincere anno dopo anno, dove cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. È un processo lungo, faticoso e complicato, ma con una buona propensione al lavoro e una giusta determinazione quei risultati che sembrano così distanti, in realtà si rivelano decisamente fattibili. Come già anticipato in precedenza, uno dei passi in avanti per proseguire questo percorso è l'inserimento di una figura capace di trasmettere quei valori: uno di questi non può che essere il centrale spagnolo Nacho Fernandez, da tempo un osservato speciale dei nerazzurri.

Una vita al Real Madrid, ora pronto per una nuova sfida. Che sia tempo per l'Inter?

Nacho Fernandez - Inter-Real Madrid Prima o poi il momento sarebbe arrivato, seppure nessuno degli appassionati di calcio avrebbe mai voluto assistere a quest'ultimo. Da quasi un paio d'anni tutta la vecchia guardia del decennio 2010-2020 si sta facendo da parte per lasciare spazio ai nuovi talenti emergenti. C'è chi decide di terminare la propria carriera calcistica oppure c'è chi decide di andare a giocare lo sport più bello del mondo in contesti decisamente più tranquilli e senza pressioni. Infine, c'è chi invece decide di sposare un progetto ambizioso e dal futuro roseo per dimostrare al mondo il proprio valore, oltre che al proprio talento. Le intenzioni di Nacho sono ancora sconosciute, ma di sicuro al momento la squadra maggiormente interessata a lui è proprio l'Inter, che già l'anno scorso ha rischiato di portarlo a Milano. La partenza per Parigi di Milan Skriniar, infatti, aveva obbligato i nerazzurri a guardarsi intorno: le opzioni primarie erano il centrale del Real Madrid oppure il francese Benjamin Pavard, ai tempi in rottura con il Bayern Monaco, Alla fine tutti sanno com'è andata, ma forse per la prossima stagione il classe 1990 potrebbe essere davvero un nuovo giocatore dell'Inter. Il suo curriculum è alquanto imbarazzante - nel senso buono -, quasi impossibile da reputare reale. La sua carriera al Real Madrid è stata a dir poco illustre, seppur sia sempre stato un profilo lontano dei riflettori. In fin dei conti Nacho sembrava quel tipo di giocatore dal destino fortunato, che trovandosi lì per caso è riuscito a raccogliere ciò di buono che gli altri hanno seminato. Il classico esempio del terzo portiere, che rimanendo spesso in panchina si ritrova la bacheca dei trofei intasata. Beh, questo non è il caso dello spagnolo. D'altronde non puoi pensare di rimanere più di 15 anni al Real Madrid senza contribuire affatto all'enorme successo che da tempo immemore contraddistingue questa società. Inoltre il classe 1990 è proprio un ragazzo Blancos in tutto e per tutto: la sua storia parte addirittura dalla trafila nelle giovanili delle Merengues, che poi si è conclusa come nei migliori film: la convocazione in prima squadra. Nacho Fernandez - esordio al Mestalla Dopo gli inizi nel Real Castilla, l’esordio con i grandi è arrivato nel lontano 2011 contro il Valencia al Mestalla. Forse per uno strano scherzo del destino, ma in panchina c'era anche un ex nerazzurro come José Mourinho, che dà fiducia al ragazzo e lo instrada verso questa gloriosa carriera. Nacho inizia a guadagnare sempre più posizioni stagione dopo stagione tanto da imporsi in prima squadra assiduamente dalla stagione 2012/13. Da lì in poi la sua carriera è stata un continuo crescendo di emozioni: nell'epoca del tandem Carlo Ancelotti-Zinedine Zidane ha preso parte alla maggior parte degli impegni nazionali e internazionali, portandosi a casa un totale di 2 coppe di Spagna, 3 Liga, 5 Supercoppe Spagnole, 5 Champions League, 4 Supercoppe Europee e 5 Mondiali per Club. La sua miglior stagione in termini anche di presenze è stata proprio quella dell’anno passato conclusasi con la vittoria della tredicesima Champions League, anno in cui i Blancos batterono il Liverpool nella partita contesa fra le magie di Gareth Bale e gli erroracci di Loris Karius. Una continuità fondamentale che insieme alla grande esperienza combina con un'altra qualità: la duttilità. Il classe 1990 è riuscito ad interpretare nel migliore dei modi tutti e quattro i ruoli della difesa: a partire dal centrale destro e sinistro fino al terzino sia destro che mancino. Un giocatore dallo spirito di sacrificio enorme che ricorda vagamente lo stesso atteggiamento di Matteo Darmian, seppur con un talento e una costanza decisamente superiore. Avere in squadra un giocatore così può soltanto far piacere ad un allenatore come Simone Inzaghi, che lo affiancherebbe ad un profilo intermedio come Pavard e all'italiano Alessandro Bastoni nella sua difesa a 3. In carriera sono state più le partite da difensore centrale - ben 254 -, il che rende questo possibile matrimonio ancora più possibile. In linea generale, Nacho ha tutte le carte in regole per diventare un giocatore della prossima Inter Campione d'Italia, ma ora la decisione spetta solamente a lui. La società si farà sicuramente avanti e tenterà di corteggiarlo, ma sicuramente i nerazzurri non saranno gli unici a contenderselo. Palla dunque al centrale spagnolo: sceglierà l'Italia o altro?
Cos'è Jdentità bianconera: chi c'è dietro all'associazione che ha emesso un esposto contro l'Inter
Inter-Torino, quando si gioca: le possibili opzioni