Al termine del Derby, la festa Scudetto dell'Inter è proseguita sotto la Curva Nord nonostante la scelta del Milan di alzare il volume della musica allo stadio. L'Inter è campione d'Italia per la ventesima volta nella sua storia. Con la vittoria ai danni dei cugini rossoneri, nel Derby di Milano di lunedì sera, i nerazzurri conquistano lo Scudetto della seconda stella. Una vittoria che consacra la stagione straordinaria degli uomini di Simone Inzaghi, che hanno dominato il campionato di Serie A dalla prima giornata. Lo Scudetto arriva per la prima volta in un derby, facendolo passare alla storia. I nerazzurri così festeggiano il nuovo titolo di fronte ai rivali cittadini in Milan-Inter. Il fatto - costituendo anche il primo e unico caso nel calcio italiano - rappresenta chiaramente anche uno smacco per il Milan. La società rossonera, a distanza di poco più di 24 ore, non ha ancora proferito parola congratulandosi pubblicamente con i cugini nerazzurri. Una scelta che non sembra far bene all'immagine del club, a cui si aggiunge anche l'aumento di volume della musica allo stadio di San Siro per impedire la festa dell'Inter.

I veleni di Milan-Inter

La gioia dei giocatori dell'Inter è stata accolta dal boato dei tifosi nerazzurri presenti allo stadio al momento del triplice fischio: il ventesimo Scudetto, la seconda stella arriva nella sera di una delle partite più belle del calcio (italiano e non solo). La commozione di Lautaro, Calhanoglu, di mister Inzaghi sono il simbolo della felicità per questo traguardo più che storico. Ma dall'altra parte c'è chi dovrà ricucire una ferita profonda, su cui è caduto un barattolo di sale che fa bruciare. Il Milan di Stefano Pioli arriva a questo derby particolare dopo l'eliminazione in Europa League contro la Roma; ma soprattutto arriva a questo derby dopo averne persi cinque di fila (con la sconfitta di lunedì sera, si sale a quota sei). Vedere i rivali di sempre vincere lo Scudetto in faccia è sicuramente uno smacco profondo. Il clima, dunque, non era per nulla tranquillo. Difatti la partita si è innervosita: ne sono l'esempio la quasi-rissa tra Theo Hernandez (il quale aveva spinto Frattesi a palla lontanissima) e Denzel Dumfries (che è andato a difendere il compagno), e il pungo di Calabria ai danni dello stesso Frattesi qualche secondo primo del fischio finale. Scorie che arrivano dal recente passato: i giocatori nerazzurri ricordano benissimo i festeggiamenti sopra le righe dei milanisti nel 2022. Ma i toni - e gli insulti beceri rivolti a Calhanoglu - di quell'anno sono ora rimpiazzati da un silenzio assordante da parte dello stesso Milan. La società rivale dell'Inter, infatti, fa parte del gruppo di squadre che non hanno ancora fatto i complimenti (almeno pubblicamente) ai nerazzurri di Inzaghi per la vittoria dello Scudetto. Se ritorniamo ancora al 2022, l'Inter pubblicò un tweet in cui si complimentò con i rossoneri esaltando la bellezza della sfida tra le due squadre di Milano. Un silenzio social che però è preceduto da un rave a San Siro. Poco dopo il triplice fischio che ha decretato il titolo di campioni d'Italia per i nerazzurri, nelle casse del Meazza ha iniziato a risuonare della musica techno - che andava ad aumentare sempre di più col passare del tempo. Una scelta della società milanista che ha affermato di averlo fatto per una questione di ordine pubblico, per coprire eventuali insulti tra le due Curve rivali. La versione riportata dai rappresentanti del Milan potrebbe essere veritiera se non fosse che il Meazza si era già svuotato un bel po', eccezion fatta per gli interisti che si sono prolungati per esultare con la squadra. A questo si aggiunge anche un comunicato delle forze dell'ordine che, tramite la Stampa, ha smentito qualsiasi colloquio preliminare sulla misura scelta ed adottata dalla società rossonera. https://twitter.com/sonosiboni/status/1782710070834299306 Gli sfottò nel calcio, tra tifosi sono all'ordine del giorno. A volte si può andare sopra le righe, aumentare i toni - esattamente come il brano techno messo a San Siro - e dare spazio a veleni tra i rivali. Una cosa che gli stessi giocatori interisti hanno capito e che hanno voluto evitare: è Nicolò Barella l'esempio di "stile" che affacciato al Duomo ferma il coro contro Theo Hernandez per cambiarlo in un tono a favore di Dumfries. Un gesto che contrasta in maniera decisiva i cori contro Calhanoglu di due anni fa (fatti dagli stessi tesserati e giocatori rossoneri).
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