Si conclude con un'altro sonoro 4-0 la partita dell'inter a San Siro contro l'Atalanta. La squadra di Inzaghi incassa così tre punti pesantissimi che la lanciano a dodici punti di vantaggio sulla Juventus seconda. La partita di questa sera era una delle più temute in casa Inter, con quell'asterisco la squadra d'Inzaghi ha dovuto imparare a convivere fin da metà gennaio quando prese il volo per l'Arabia Saudita per giocarsi la Supercoppa poi vinta. Un recupero che, causa covid, due anni fu fatale ai ragazzi di Inzaghi nella rincorsa Scudetto. Questa volta i nerazzurri hanno mostrato di aver imparato moltissimo dal campionato di due anni fa: niente passo falso nella gara da recuperare, nessun momento di flessione tra Gennaio e Febbraio dove l'Inter era solita perdere molti punti nelle passate stagioni, periodo che spesso coincideva anche con la scarsa lucidità di giocatori fondamentali come Lautaro e Barella. In questa stagione, fin qui, nessun calo di tensione, nessun calo di prestazioni ma anzi una costante e ripetuta macchina da guerra, pronta e in grado di  colpire l'avversario in tutti i modi possibili.

La cronaca di Inter-Atalanta

inter atalanta serie a La partita di questa sera era iniziata con uno spavento iniziale perché dopo 10 minuti di grande intensità della squadra ospite, che era molto ben messa in campo ha sfruttato un'errore di Pavard in impostazione arrivando anche al gol con De Ketelare al  minuto 11. Nell'azione che porta al gol c'è pero un tocco di mano da parte di Hateboer sul tocco a liberare di Bastoni e, dopo una on field review, l'arbitro decide di annullare giustamente il gol atalantino. Da questo momento è un'assolo nerazzurro che al 25esimo passa in vantaggio dopo un lancio lungo per Mkhitaryan con Carnesecchi bravo nell'uscita pulita a terra che però non può nulla sulla ribattuta di un'attentissimo Matteo Darmian. L'esterno nerazzurro segue tutta l'azione e al momento dell'uscita del portiere, si fionda sul pallone e lo spedisce in rete. L'Atalanta ci prova a mettere in difficolta la retroguardia nerazzurra, più che altro con un pressing che a più riprese sembra essere efficace, pur senza creare vere occasioni da gol. Anzi, è l'inter che pochi minuti dopo il gol ha l'occasione per il 2-0 ancora con Darmian, che dopo l'ennesima azione in uscita palla a terra si presenta davanti a Carnesecchi ma tira centrale, con il portiere bravo a chiudere le gambe sul tiro. Al 39° minuto Lautaro Martinez colpisce con un bolide la traversa atalantina. In caso di gol ci sarebbe stato un check per probabile fallo di Dimarco sul recupero palla. Il gol del toro arriva al primo minuto di recupero su un'azione che parte da un lancio col contagiri e un taglio magistrale da parte di Dimarco, dove Carnesecchi è anche qui bravo a smacchiare in uscita, la palla rimane in gioco e allora Pavard pesca Lautaro al limite dell'area. Dopo uno stop che inizialmente sembra sbagliato, il capitano segna un vero e proprio gioiello con un tiro improvviso a fil di palo che lascia Carnesecchi immobile e tutta San Siro incredula davanti all'ennesima meraviglia dell'argentino. Si va dunque al riposo sul 2-0. Nella ripresa, il primo episodio avviene subito al 48esimo minuto, dove sugli sviluppi di un cross, Dumfries rimette la palla in centro dove Hateboer tocca con la mano larga ma la palla sembra uscita. Dopo una review VAR si scopre che così non è stato, la palla era in gioco nonostante la bandierina alzata dal guardalinee e dunque il tocco di Hateboer è punito con il rigore. Sul dischetto si presenta Lautaro che però si fa ipnotizzare da Carnesecchi, che è un ottimo para rigori, ma sulla ribattuta arriva prontamente Dimarco a ribadire in rete il gol del 3-0.  Al 54esimo la partita diventa di gestione totale con anche la squadra di Gasperini che perde fiducia e motivazioni, non causando mai pericoli alla retroguardia nerazzurra. A questo punto, i classici cambi di Inzaghi fanno il loro ingresso, tra di loro Frattesi che fa in tempo a timbrare di testa su altro assist al bacio da parte di Sanchez, prima di doversi arrendere per un'indurimento accusato all'adduttore.  Le sue condizioni saranno chiaramente da valutare nei prossimi gironi, ma non dovrebbe trattarsi di qualcosa di grave. La partita sei chiude poi con un San Siro in festa, con cori cantati verso i rivali storici e con gli olè finali. La partita perfetta nella serata in cui era importantissimo mostrare di aver acquisito una mentalità diversa dalle altre stagioni.  Missione compiuta, San Siro e gli spettatori da casa si sono goduti l'ennesimo spettacolo.
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Alessandro "Spillo" Altobelli