Supercoppa Italiana. Il charter che ha riportato l'Inter in Italia, dopo la finale di Supercoppa Italiana vinta dai nerazzurri, è diventato il teatro di una festa che ha coinvolto tutti, dai giocatori allo staff tecnico, passando per quello dirigenziale. Abbracci, sorrisi, canti a squarciagola per tutti i presenti sul volo di ritorno con al centro di tutti "lei", la protagonista indiscussa del momento: la Supercoppa Italiana. Si sono seguiti canti e cori, tanto che a tratti sembrava di essere allo stadio e che ad intonarli fosse la Curva Nord. Invece la realtà dei fatti era un'altra. Lautaro e compagni hanno dato vita ad una festa sfrenata orgogliosi di aver portato a casa il primo obiettivo stagionale. Una "liberazione", sopratutto dopo l'uscita precoce dalla Coppa Italia che ha comunque lasciato un segno nella compagine nerazzurra. La conferma di questa ferita ancora aperta la troviamo nelle parole del capitano nerazzurro al termine del match, in cui afferma appunto che era importante raggiungere il primo obiettivo stagionale con l'Inter, considerando che in Coppa Italia il "triplete", come avvenuto per la Supercoppa, non ci sarà. Sorrisi e abbracci che confermano ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, di come questo gruppo sia coeso. La corsa liberatoria dei giocatori in campo e di quelli in panchina al gol al 91' di Lautaro lo certifica.  Ed è altrettanto evidente di come questo stesso gruppo sia "forte" attorno al suo condottiero, il suo allenatore. Quel Simone Inzaghi che, poco più di un anno fa sembrava allontanarsi dal mondo nerazzurro, colpito da critiche severe, a tratti anche fin troppo, da stampa e giornalisti e che ora si gode il momento e i successi con i suoi ragazzi. Inzaghi sa che la maggior parte del merito di questi successi lo deve alla forza dei suoi uomini, ma sa anche che il suo lavoro di tenuta principalmente mentale del gruppo (considerando che oramai in campo si muovono tutti quasi a memoria) è un tassello fondamentale per i risultati che sta raggiungendo. Archiviata la vittoria e la trasferta araba, ora però è tempo di tornare alle fatiche del campionato che, con una partita da recuperare vede l'Inter momentaneamente dietro alla Juventus di Massimiliano Allegri. Al rientro in campo la squadra nerazzurra sfiderà una delle protagoniste di queste final four, la Fiorentina di Vincenzo Italiano, uscita sconfitta nella semifinale contro il Napoli e che sicuramente arriverà al match un po' più riposata rispetto ai suoi avversari. Inter che dovrà fare a meno di Calhanoglu e Barella squalificati e forse anche di Bastoni, non al meglio.
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Alessandro "Spillo" Altobelli