Circa un mese fa, le vicende del tennis dividevano le scene nei principali canali mediatici del Bel Paese con la lotta scudetto. Anzi, il tennis entrava proprio nella dialettica del calcio italiano. Da quel "Noi come Sinner, loro come Djokovic" di Massimiliano Allegri, la situazione nel campionato di Serie A si è completamente stravolta. Mentre Jannik Sinner vinceva l'Australian Open, l'Inter si preparava per la partita contro la Fiorentina. Era il 28 gennaio e i nerazzurri hanno messo a segno un primo set point, rimanendo sul lessico da tennista: con la vittoria di misura sulla Viola, l'Inter si riprende la vetta della classifica ai danni della Juventus, che ha pareggiato contro l'Empoli. Una settimana dopo è andato in scena un secondo set point, nel derby d'Italia vinto dagli uomini di Simone Inzaghi, allungando a +4 sui rivali bianconeri. Da quel 4 febbraio, la Serie A si è dipinta sempre più a forti tinte nerazzurre. Da quel derby d'Italia vinto e dominato dall'Inter, è passato poco meno di un mese: eppure al 28 febbraio, nel giorno del recupero della 21esima giornata del campionato italiano, contro l'Atalanta, Lautaro e compagni hanno l'opportunità di dare un pesantissimo segnale in ottica scudetto. Dopo due set, quello di stasera, può essere un championship point?

La capolista se ne va.. a +12?

Inter gruppo squadra Al momento, l'Inter prima in classifica si trova a nove lunghezze di distanza dalla Juventus seconda, mentre tiene i rivali cittadini del Milan a +13. Distanze già ampie e pesanti, ma che sono più che giustificate: sia dalle prestazioni - da grande squadra - della Beneamata, che da quelle delle dirette contendenti al titolo che non riescono a tenere il passo della macchina perfetta di Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino, al suo terzo anno nella panchina nerazzurra, dopo cinque trofei (due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane) ed una finale di Champions League, potrebbe mettere le mani sul ventesimo scudetto della storia dell'Inter, che vorrebbe anche dire seconda stella sopra lo stemma. La sua Inter, nell'attuale stagione, sta dominando il campionato italiano: non solo per le distanze in punti dalle contendenti, ma anche per come arrivano i risultati. Un gioco moderno, in cui le pedine si muovono in una perfetta armonia tra note e silenzi, tra accelerazioni, costruzione dal basso, pause e pressing - che portano l'Inter in testa alla Serie A, con il miglior attacco (63 gol realizzati), la miglior difesa (appena 12 gol subìti) e una differenza reti spaventosa (+51). Oggi però andrà in scena un altro snodo cruciale per il campionato del club meneghino. L'Inter dovrà affrontare l'esame asterisco - lo stesso che poi sancì lo scudetto regalato ai cugini rossoneri durante la prima stagione di Inzaghi sulla panchina nerazzurra - con il recupero della 21esima giornata contro l'Atalanta. Un risultato positivo, stasera, potrebbe significare un ulteriore scacco al discorso scudetto: una vittoria porterebbe l'Inter a +12 sulla Juventus seconda (+16 sul Milan terzo). Ma cosa significa se stasera, "la capolista se ne va" a +12 a 12 giornate dalla fine? Per Riccardo Trevisani, intervenuto nella trasmissione streaming di Cronache di Spogliatoio, una vittoria contro l'Atalanta, sancirebbe praticamente la vittoria dello scudetto dell'Inter. Chiaro che il noto giornalista e telecronista sportivo non fa riferimento ad una matematica certezza - che potrebbe arrivare un po' più in là col calendario - ma al fatto che il ritmo dei nerazzurri, sia dentro il rettangolo di gioco che in classifica, sia troppo in là rispetto alle inseguitrici. Trevisani fa riferimento alle proiezioni che danno l'Inter a quota 100, ricavate dalla media punti di 2,64 a cui sta viaggiando la squadra di Simone Inzaghi. Un ritmo molto vicino alla media punti della Juventus 2013/14 di Antonio Conte (2,68) che portò i bianconeri alla vittoria dello scudetto a quota 102 - e che il tecnico piacentino potrebbe battere, se dovesse vincere le restanti 13 partite, arrivando a quota 105 punti in campionato. Quella di stasera, quindi, secondo il telecronista romano, per l'Inter sarà una vera e propria "finale scudetto". Un championship point, se si vuole continuare con la dialettica tennistica, insediatasi un mese fa nel calcio italiano. Una vittoria che darebbe conferma a quanto è stato fatto da Lautaro e compagni: una squadra che nel 2024 ha fatto 10 vittorie su 10 in tutte le competizioni; che in campionato è stata in una situazione di svantaggio per un tempo complessivo di 38 minuti (27 nell'unica sconfitta in campionato contro il Sassuolo, 6 contro la Juventus all'andata, 5 nel ritorno contro la Roma). Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Stasera servirà la miglior Inter, per scacciare anche ombre e fantasmi di un asterisco che costò uno scudetto, ma soprattutto per far fronte ad un avversario ostico. Non si sa se sarà un vero championship point, ma una vittoria sarebbe avrebbe un peso specifico sulla lotta scudetto.
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Alessandro "Spillo" Altobelli