Inter-Atletico Madrid si è chiusa con una vittoria di misura per i nerazzurri, che possono però dire senza troppa immodestia di aver dominato il match e meritato il successo ottenuto. Ecco come ha giudicato la prestazione dei suoi il tecnico Simone Inzaghi, che ha parlato dopo la gara ai microfoni di Sky Sport. A proposito del gruppo il mister non può che dirsi soddisfatto: "I ragazzi sono bravissimi, c'è grande soddisfazione" ha detto Inzaghi, contento del risultato finale ma anche convinto che si potesse avere qualcosa in più. "Risultato stretto? Avremmo meritato qualcosa in più, ma questo è il calcio. Il ritorno a Madrid sarà molto importante".

Inter-Atletico, le parole di Inzaghi: "Una squadra chiusa e difficile da superare. E Thuram..."

A tratti è sembrato di vedere ancora quell'Atletico Madrid rintanato nella propria metà campo, compatto e complicatissimo da espugnare: "La squadra che avevamo davanti era fisica e tecnica, non facile da superare" ha detto Inzaghi, "Toglierle la palla a loro non è mai facile, bisogna ricordarsi che l'Atletico è un avversario di valore". Forse, allora, è stato grazie alle forze fresche inserite nel secondo tempo che l'Inter è riuscita ad aprire i ranghi di un Atletico sempre attento dietro, grazie a due nomi abbastanza inaspettati. Su questo il mister ha commentato: "Arnautovic è entrato molto bene, avrebbe meritato il gol anche prima, lui e Sanchez si allenano sempre bene e quando li inserisco in partita lo confermano. Ci daranno molte soddisfazioni". Un po' di apprensione per Marcus Thuram, che ha lasciato il posto proprio ad Arnautovic, e Inzaghi spiega: "Ha sentito tirare l'adduttore prima nello scatto con Witsel e poi sul tiro, farà degli esami e speriamo di non perderlo per troppo tempo". Per la prestazione un po' spenta del reparto centrale, invece, nessuna preoccupazione per il tecnico ex Lazio che ha piena fiducia nei suoi ragazzi: "Il centrocampo ha lavorato bene soprattutto senza palla, si sono sacrificati molto, ci sono stati alcuni errori tecnici nel primo tempo ma è stato anche merito dell'avversario".
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Alessandro "Spillo" Altobelli