In settimana ha festeggiato le 150 panchine con l'Inter, ma nel breve periodo potrebbe anche celebrare il suo meritato rinnovo, insieme a qualche bonus.  È stato insegnato da quando si è piccoli: la vita toglie e poche volte dà. Chi ha avuto modo di affrontare le diverse intemperie del dono più grande che ci è stato dato, sicuramente avrà pensato più e più volte a questo insegnamento. Da piccoli ci sembrava così strano e anche alquanto noioso: alla fine che cosa poteva mai riservare il futuro? Sì, in effetti è troppo lontano per pensarci, suvvia. Tuttavia il tempo non fa sconti e si presenta al tavolo della verità con i conti in tasca, pronto a servirteli non appena sarà il momento opportuno. La vita ti insegna che se hai la volontà di vivere delle emozioni particolari e delle soddisfazioni reali c'è bisogno di lottare, di sacrificarsi e di sudare per ottenere ciò che si vuole. Un'enorme unione di intenti che si collegano affinché ogni tuo singolo sforzo sia legato esclusivamente a ciò che da sempre ambisci di diventare. Insomma, il messaggio finale è: prima il dovere poi il piacere. Come normale che sia, nella società ci sono dei settori più fortunati di altri. Il calcio è sicuramente uno di questi, ma così come per tutti gli ambiti lavorativi anche nel mondo dello sport più amato e seguito del mondo bisogna lottare e sacrificarsi per ottenere ciò che si vuole. Davanti a questa realtà - e collegandoci al mondo Inter -, chi più di Simone Inzaghi sa riconoscere queste affermazioni che da tempo attanagliano i pensieri di chiunque. Concetti e principi proliferati in massa dagli adulti della famiglia che poi si sono conseguentemente riversati sulle vite di tutti quanti, sviluppando dunque una consapevolezza e un riconoscimento verso quei concetti così noiosi quanto utili. Il tecnico piacentino è la testimonianza più recente di quanto il duro lavoro e il sacrificio per ottenere ciò che si desidera è davvero la chiave per poter raggiungere qualunque cosa nella vita. La sua storia parla per sé: il suo arrivo sulla panchina dell'Inter è stato inondato di scetticismo, anche perché non può essere facile subentrare ad un allenatore come Antonio Conte - peraltro dopo aver vinto lo Scudetto -. I trofei sono poi arrivati, però il 19° Scudetto regalato al Milan e la stagione pressocché deludente dell'anno successivo - salvata solo dalla finale di Champions League e i 2 trofei - hanno compromesso fortemente l'immagine di Inzaghi sulla panchina dell'Inter. I tifosi erano divisi a metà, ma di sicuro la maggioranza vedeva l'addio del tecnico ex Lazio come la soluzione migliore per il futuro dei nerazzurri. Insomma, una vera e propria doccia d'acqua gelida che però ha provocato la giusta reazione, portando poi dei risultati incredibili.

Inzaghi-Inter: matrimonio destinato a durare

simone inzaghi inter Il dominio incontrastato in campionato e la seconda stella che si avvicina sempre di più non potevano non essere premiati dalla società. Sebbene ci sia stato un momento di crisi che avrebbe potuto sfaldare tutto, la perseveranza di Inzaghi e i risultati raggiunti in questi 3 anni sono stati il giusto biglietto da visita per ottenere un premio più che meritato. La conseguenza più immediata di questo successo è naturalmente un rinnovo del contratto, che vedrebbe il tecnico piacentino sulla panchina dell'Inter almeno fino al 2027 con un conseguente aumento dello stipendio annuo. La novità risiede nelle tempistiche, le quali potrebbero essere molto più brevi di quanto si immaginasse in partenza. Con la stagione in corso, le previsioni sulla gestione dei rinnovi si allontanava parecchio, ma a quanto pare ci sono i margini per poter consegnare il meritato rinnovo già nei primi giorni da Campioni d'Italia, dunque prima dell'estate. Una dichiarazione molto forte anche per le diversi contendenti europee che hanno provato più e più volte a convincere il tecnico italiano a sposare la causa delle giganti europee. Albert Gudmundsson - possibile approdo all'Inter La società, però, non intende fermarsi qui e vuole regalare all'attuale allenatore altre 3 grandi sorprese. Il lavoro da svolgere sarà molto, ma è anche giusto poter donare le giuste ricompense allo strabiliante lavoro svolto in questi ultimi 3 anni. Per non parlare della necessità dei nerazzurri di risultare competitivi per la prossima stagione, che vedrà la formazione di Inzaghi disputare la bellezza di 5 competizioni nell'arco di un anno intero. Avere la possibilità di scambiare più e più volte le pedine nello scacchiere in modo da inserire un elemento più fresco e riposato può solamente aiutare la squadra a trovare una propria dimensione, evitando dunque improvvise battute d'arresto e garantendo il giusto rendimento in ogni torneo. Fra i possibili regali della società non poteva non esserci l'islandese Albert Gudmundsson, il quale ha già aperto ad una possibile cessione in estate. Il fantasista del Genoa è sotto osservazione dalle grandi società italiane da molto tempo ormai e con la maturità raggiunta nelle sue stagioni in rossoblù è decisamente pronto a compiere quel salto in più in una società più blasonata. Non che il Grifone non sia una delle società più importanti del nostro calcio, ma si dia il caso che l'idea di disputare la Champions League o il nuovo Mondiale per Club è difficilmente resistibile. Il suo approdo all'Inter, però, non è cosi scontato: il Genoa chiede almeno 30 milioni di euro, un quantitativo che al momento la società nerazzurra non possiede. Marotta e compagni sono a lavoro per trovare la strategia più adatta per potersi garantire quella cifra, escludendo a priori la svendita aperta dei big della squadra. L'islandese è l'arma imprevedibile che serve all'Inter di Inzaghi, dunque rimane il primo vero obiettivo di questa sessione di mercato estiva. Hermoso.jpg Anche il pacchetto difensivo potrebbe essere leggermente ritoccato. L'età importante del tandem Francesco AcerbiStefan De Vrij stanno inevitabilmente facendo ragionare la società, che al fronte delle innumerevoli partite che attenderanno la formazione di Inzaghi ha bisogno di profili in salute e con un prospetto futuro più roseo. Data la situazione finanziaria, l'idea di spendere ulteriori cifre esorbitanti per garantirsi i migliori elementi del panorama calcistico europeo è da scartare, per cui entra in gioco il modus operandi forgiato proprio dalla dirigenza nerazzurra: il parametro zero. Dal mercato degli svincolati è già stato sondato lo spagnolo Mario Hermoso, ma le richieste di ingaggio molto alte e la concorrenza sul mercato fanno tentennare l'Inter. Ci saranno le consuete valutazioni da fare, ma il centrale spagnolo rimane un osservato speciale. Bento A chiudere il cerchio ci pensa il reparto dei portieri, che in vista della prossima stagione avrà bisogno di una boccata d'aria. Yann Sommer difficilmente partirà in estate, poiché il suo rendimento lo rende ancora uno dei portieri più forti del panorama europeo. Tuttavia, la questione del secondo portiere ancora è da risolvere: Emil Audero non ha mai convinto più di tanto, quindi l'opzione di prendere un volto nuovo è la più realistica. Il nome già sondato è quello del brasiliano Bento, che pare sia il profilo low cost più lineare ai principi dei nerazzurri. L'obiettivo è assicurarsi dei giocatori ottimi in grado di incidere nel migliore dei modi in un contesto importante e competitivo, ma non sarà semplice attuare una strategia al ribasso con tutte le pretendenti europee dalla situazione finanziaria favorevole. Insomma, la società ha molto lavoro da fare, così come Inzaghi, che ora non aspetta altro che festeggiare il meritato rinnovo.
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