Inter-Juve. L'Inter ha imparato a vincere le partite difficili, quelle sporche, di lotta e di sofferenza che nell'immaginario collettivo coincidono spesso con una prova di maturità e consapevolezza degna delle grandi squadre. E infatti la squadra di Inzaghi è grande, con una stagione fin qui sostenuta a livelli altissimi e con un'armonia di gioco che non si era forse mai vista prima. Per il vero, sin dal suo arrivo Inzaghi ha sempre fatto giocare molto bene la sua Inter, salvo incappare in mesi bui nella quale il giudizio veniva cambiato, complice anche il mancato Scudetto negli anni precedenti. Il campionato è proprio l'ultimo fardello che Inzaghi e l'inter vogliono togliersi dalle spalle e per farlo serve battere la Juventus domenica sera al Meazza. Il titolo passa da questa sfida poiché ancora prima del risultato sarà necessario vedere come scendere in campo l'Inter, che nella passata stagione ha sofferto la squadra di Allegri e che nello scontro del 26 novembre allo Stadium si è fatta andare bene quell'1-1 che faceva comodo ad entrambe. Niente calcoli questa volta, serve mandare un segnale forte all'avversario, serve rimarcare la differenza tra le due squadre a livello tecnico e di gioco.

La preparazione alla partita

inter - juventus Secondo La Gazzetta dello Sport Inzaghi si affida a una squadra che è cresciuta sotto tutti gli aspetti, soprattutto quello mentale. La squadra di Inzaghi ha infatti sin qui gestito al meglio la pressione che la Juventus le mette costantemente, weekend dopo weekend arrivando addirittura a sorpassarla temporaneamente la scorsa settimana. Forza mentale che si è vista anche in occasione delle diverse frecciatine che Allegri ha rifilato nelle conferenze stampa alle quali però non è mai arrivata una risposta interista. L'Inter ha vinto con tutte le squadre di vertice, esclusa la Juventus: l'obiettivo è chiudere il cerchio. Da domani Inzaghi scenderà nei dettagli in vista di domenica, rimarcando un concetto e un'indicazione che hanno caratterizzato anche la partita d'andata: massima attenzione e concentrazione nell'evitare ripartenze a campo aperto dove la Juve, con i suoi giocatori molto veloci, può ripartire e segnare. La squadra di Allegri infatti, che non pratica un gioco di possesso in casa, figuriamoci domenica prossima con uno stadio avversario pieno punterà tantissimo sulle palle inattive dove ha raccolto moltissimi punti e sulle ripartenze aiutate dai break di centrocampo. In questo senso gli indiziati numero uno sono due: Dusan Vlahovic che sta vivendo un momento di grande spolvero, andando in gol quasi ogni partita e Adrien Rabiot che recupererà per la sfida. Il francese è il vero motore del centrocampo juventino, capace di cambiare ritmo da un momento all'altro con le sue galoppate che spesso tagliano in due la fase difensiva avversaria. Sarà qui che il lavoro del centrocampo interista dovrà dare i suoi frutti, con i recuperi importantissimi di Barella e Calhanoglu. I centrocampisti saranno nuovamente chiamati a sdoppiarsi: un'attenta fase difensiva in cui limitare la manovra bianconera e sopratutto Rabiot ma dall'altra parte serviranno gli inserimenti, la visione di gioco e le corse box-to-box che questa Inter ci ha abituato a vedere. Inzaghi avrà tutta la rosa a disposizione, un'arma a partita inn corso che l'allenatore piacentino ha ormai dimostrato di saper gestire al meglio. Serviranno anche qui scelte impeccabili nei cambi, scegliendo sopratutto il momento giusto per effettuarli. In questo senso, l'impiego della coppia Sanchez-Arnautovic a Firenze per 15 minuti vale come testimonianza della fiducia che Inzaghi ripone anche nella coppia di riserva, che è spesso al centro delle critiche. Serve tener tutti in tensione e concentrati in vista del mese di febbraio che, calendario e ricorsi storici alla mano, si presenta come il mese più ostico per l'Inter. Nel caso in cui la squadra ne uscisse indenne, la stagione inizierebbe ad assumere tinte gloriose.
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Alessandro "Spillo" Altobelli