La tournée a stelle e strisce della Nazionale Italiana si è conclusa ieri con l’affermazione della squadra di Luciano Spalletti per 2-0 contro l’Ecuador, risultato che ha fatto tornare indietro l'orologio della storia del calcio nostrano al mondiale di Corea e Giappone del 2002 e all’ultimo incontro tra le due rappresentative, sempre in territorio americano, nel 2005 (1-1). L’ottima prestazione degli Azzurri è stata possibile grazie e soprattutto a Nicolò Barella, che, oltre a realizzare una rete di pregevole fattura per il definitivo 2-0, ha vissuto un momento indimenticabile: il repentino cambio di formazione deciso dal CT dopo la faticosa affermazione sul Venezuela ha reso possibile che il centrocampista cagliaritano venisse insignito del ruolo di capitano dell'Italia per la prima volta nella sua carriera, un traguardo che ha reso la partita ancora più speciale per lui. Cresciuto nella scuola calcio di Gigi Riva, Barella ha dimostrato la sua abilità con un tocco sottile che ha superato il portiere avversario dopo un perfetto inserimento. Ma c'è di più: Barella ha anche stabilito un record per la sua terra natale, la Sardegna, diventando il primo nativo dell’isola a indossare la fascia di capitano della Nazionale. Un momento che sottolinea le sue qualità di leader, tecnico e di gruppo e lo aggiungono alla lista dei gloriosi giocatori nerazzurri che hanno indossato la fascia di capitano della Nazionale. 

I capitani (nero) Azzurri

bergomi-capitano-italiaLa storia ultracentenaria della Nazionale Italiana ha visto molti calciatori dell'Inter essere onorati dei gradi di capitano degli Azzurri e Nicolò Barella va ad aggiungersi a quei campioni del passato che hanno reso la Beneamata tanto famosa quanto vincente oggi. Sono sette i giocatori dell'Inter ad avere indossato la fascia di capitano della Nazionale; sin dai primi anni del Novecento, quando il calcio italiano si stava proponendo agli occhi del mondo, l'allora Ambrosiana-Inter proliferava di giocatori nel giro azzurro e il primo a indossare la fascia fu Virgilio Fossati. Sei anni all'Inter, dove divenne anche allenatore della squadra. Fossati fu capitano della Nazionale nelle ultime partite, nel 1914, con la prima guerra mondiale che lo chiamò al fronte dove morì nel 1916. Dopo i primi avvenimenti bellici e in procinto dei secondi che da li a poco sarebbero cominciati, il secondo interista a vestire la fascia di capitano fu Luigi Allemandi, Campione del Mondo con la Nazionale nel 1934. Fu capitano in un'unica occasione, nella gara preliminare contro la Grecia che spianò la strada al successo nei mondiali di casa. I capitani interisti si sono susseguiti negli anni e due in particolare meritano una citazione: per il primo, non ci sono parole. il suo nome è legato al palcoscenico in cui si sono scritte pagine su pagine della storia non solo dell'Inter ma del calcio mondiale. Giuseppe Meazza, detto Peppin o Balilla, è stato campione del Mondo nel 1934 e, da capitano, nel 1938 dove condusse la squadra alla seconda affermazione consecutiva nell'ultima rassegna iridata prima della lunga pausa per la guerra. Anche per il secondo non ci sono parole; uno dei capitani storici dell'Inter, che sollevò la Coppa dei Campioni per due volte consecutive e si cucì sul petto tre scudetti: Giacinto Facchetti. Il più longevo capitano della storia della Nazionale Italiana con ben 11 anni di fascia al braccio in cui sfiorò l'affermazione mondiale nel 1970 cadendo solo sotto i colpi di Pelé dopo aver preso parte alla partita del secolo tra Italia e Germania finita 4-3. Un altro capitano della Nazionale dai colori nerazzurri anticipò l'insediamento di un suo lontano parente molti anni dopo dalle parti di Coverciano. E che parente perché Lorenzo Buffon è imparentato con il più celebre Gianluigi, oggi capo delegazione azzurro e record man di gare da capitano, 80. Il primo Buffon difese la porta dell'Inter dal 1960 al 1963 e durante questo periodo fu capitano della Nazionale nella sua ultima stagione con la maglia azzurra, nel 1962. Passarono anni prima che un altro calciatore interista venne insignito dei gradi capitano della Nazionale: Milan e Juventus si contendevano il primato per il maggior numero di capitani azzurri in rosa e il dominio venne spezzato da un difensore, interista dentro e ultimo nerazzurro a vestire i gradi di condottiero azzurro: lo zio, Giuseppe Bergomi. Il soprannome datogli da Gianpiero Marini ("Ma sembri mio zio") stonava con l'età di Bergomi che divenne capitano e guidò la Nazionale nelle Notti Magiche dell'estate italiana del 1990 quando solo i rigori impedirono agli Azzurri di giocarsi il titolo nella finale di Roma. Bergomi indossò la fascia di capitano della Nazionale per 3 anni. Nicolò Barella ha fatto così il suo ingresso nel ristrett0 gruppo d’elite nerazzurro che ha avuto l'onore di guidare la Nazionale Italiana in una gara ufficiale. Le prossime amichevoli prima del Campionato Europeo potrebbero essere utili al centrocampista sardo non solo per confermare le sue doti carismatiche di leader ma anche per guadagnarsi nuovamente la fascia e aumentare il prestigio proprio e dell'Inter nella grande storia dell'Italia.
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