Nella mattinata di giovedì, la leggenda nerazzurra Sandro Mazzola ha fatto il suo ritorno ad Appiano Gentile. In questa visita ha avuto modo di assistere all'allenamento dei ragazzi di Simone Inzaghi e di scambiare alcune parole con i giocatori e mister Inzaghi. Vedere Sandro Mazzola tornare dalle parti di Appiano Gentile, è stato un tuffo nel passato per tantissimi tifosi che con la Grande Inter sono cresciuti e diventati tifosi ma in fondo anche per Mazzola stesso.

Emozione e tanti dolci ricordi

L'ex centrocampista e figlio dell'altrettanto leggendario Valentino Mazzola, capitano del Grande Torino, è infatti apparso emozionato quando è arrivato il momento di scendere dalla macchina. Chissà quanti ricordi, quante memorie saranno riemerse che lo legano a questo luogo e che effetto avrà provato nel tornare a 81 anni dove da giovanissimo si allenava e seguiva i dettami di Herrera e dei compagni della Grande Inter. Sicuramente un sentimento speciale, tanto è che Sandro ha persino momentaneamente abbandonato il bastone che lo accompagna quotidianamente, tanta era la voglia di tornare nel centro di allenamento dove ha passato in totale 20 anni, di cui tre nella Primavera e ben 17 in prima squadra. Entrato nella Hall of Fame nerazzurra nel 2022, con l'Inter Mazzola ha vinto 4 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali, arrivando anche a portare la fascia di capitano per ben sette stagioni. Quella fascia che ora viene portata con onore ed orgoglio da Lautaro Martinez, uno dei giocatori con cui Sandro ha fatto una chiacchierata e ha scambiato i saluti. Da sottolineare l'atteggiamento degli attuali beniamini interisti: dopo aver stretto la mano alla leggenda nerazzurra, i ragazzi di oggi hanno posto domande e curiosità a uno dei ragazzi di ieri. Molto è cambiato dai tempi in cui Sandro arrivava al centro della Pinetina per allenarsi, la struttura è infatti stata completamente rivoluzionata durante la presidenza Zhang ed è ora uno dei centri più avanzati in Europa, in grado di soddisfare tutte le richieste che il calcio moderno richiede. Questa iniziativa della società che ha voluto riavvicinare una vecchia gloria nerazzurra potrebbe voler indicare una volontà più grande, ovvero di coinvolgere maggiormente figure di rilievo dell'Inter passata che negli ultimi anni erano rimaste un pò defilate. Se pensiamo che nel mese di Marzo era stato il turno dell'ex Presidente Massimo Moratti di fare ritorno in quella che è stata la sua casa per grandissima parte della sua carriera, prima da tifoso e figlio di Angelo Moratti e poi come numero uno del club a partire dal febbraio 1995 fino al novembre 2013. Anche in quell'occasione il Presidente è apparso visibilmente emozionato e commosso durante la visita e l'abbraccio con Javier Zanetti ha simboleggiato la continuità tra la sua Inter e questa nuova versione, più moderna, che tanto sta facendo gioire i propri tifosi. In entrambe le occasioni, gli ospiti hanno assistito all'allenamento e hanno poi pranzato insieme al gruppo squadra, con Giuseppe Marotta che ha fatto gli onori di casa accogliendo lo storico capitano nerazzurro. Questi riavvicinamenti con leggende del passato interista non possono che fare piacere sia ai tifosi ma, immaginiamo, anche ai giocatori e all'ambiente Inter in generale: ritrovare o, in alcuni casi, scoprire giocatori che hanno fatto la storia dell'inter in passato può essere stimolo ulteriore a continuare con questa mentalità e con questa dedizione, nonché una bellissima lezione di interismo direttamente dai protagonisti che l'Inter non l'hanno solo vissuta tutta la loro vista ma l'hanno anche costruita. L'auspicio è quello di poter replicare questa doppia "reunion" anche per l'occasione dei festeggiamenti per lo Scudetto in arrivo, sulla falsariga della festa del centenario nel 2008 quando stelle del passato nerazzurro sfilarono una dopo l'altra sul prato verde di San Siro, chi ancora in forma e chi accompagnati da un sostegno ma con un senso di appartenenza davvero unico.
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