Mkhitaryan, uno dei protagonisti della vittoriosa cavalcata nerazzurra in Serie A, ha parlato delle sue sensazioni dopo la vittoria dello Scudetto ad ArmSport. Si parla ancora di Scudetto perché, per un traguardo così importante, le emozioni e  festeggiamenti non durano un giorno solo. Ne ha parlato specialmente Henrik Mkhitaryan, centrocampista armeno e preziosissimo tassello del bellissimo mosaico di cui Inzaghi è stato l'autore. "Ad essere onesto anche prima del derby si parlava molto del fatto che saremmo stati campioni, anche se noi non la pensavamo così". Piedi per terra per i calciatori nerazzurri, dunque, o quasi, perché Henrik si lascia scappare qualcosa: "In realtà da due mesi tutti pensavamo se fosse possibile vincere lo Scudetto contro il Milan. Quando l'arbitro ha fischiato la fine la mia gioia non aveva limiti, non riesco ancora a descrivere la mia emozione". A remare contro una squadra così ben oliata, ovviamente, c'era la pressione che aumentava ad ogni gara, ma i calciatori hanno saputo gestirla senza troppe preoccupazioni: "Ci siamo concentrati sulla preparazione e sul fare le nostre partite, perché sapevamo che le voci esterne ci avrebbero solo distratti. Volevamo solo dimenticare tutto e giocare il nostro calcio, godendoci le sfide".

Mkhitaryan sul 20esimo Scudetto: "Il primo per me, che delirio i tifosi. Ho ancora tanta fame"

Mkhitaryan dito all'orecchio La festa nerazzurra a Milano è stata senza dubbio tanto incredibile quanto attesa dai tifosi, ma si è trasformata in un vero e proprio spettacolo che ha stupito anche i giocatori: "Non avevo idea di quale entusiasmo ci fosse, l'atmosfera era incredibile. Eravamo carichissimi sapendo che potevamo vincere il 20esimo titolo, per giunta contro il Milan". Sullo Scudetto poi, il primo per lui e per Inzaghi, Mkhitaryan ha commentato così: "Il campionato è un'altra sensazione rispetto agli altri titoli che ho vinto con l'Inter. Sono contento che siamo diventati campioni sotto la guida di Inzaghi: se vinciamo è merito di tutti ma se si perde viene data la colpa sempre al mister. Voglio vincere tanti altri trofei con lui e il club, ho ancora fame". Primo titolo nazionale per l'armeno, dunque, che può essere soddisfatto anche dei traguardi personali raggiunti: 10 assist in Serie A nonostante le poche marcature. "Io sono contento perché abbiamo vinto dei titoli, per quanto riguarda i gol ho cambiato posizione in campo in questo club. Gioco meno dove mi piace di più, cioè in zona offensiva o sulla fascia, e ho provato ad adattarmi come vuole il mister". Le reti per Mkhitaryan, però, sono state importanti: "Una è stata contro il Milan, me lo ricordo. Avrei voluto segnare di più ma sono contento che vadano in gol i compagni grazie ai miei passaggi, la prossima stagione cercherò di fare ancora meglio". In pochi, forse, si aspettavano che Inzaghi riuscisse a rilanciare un calciatore già 35enne, che invece ha stupito tutti per integrità e qualità. "L'amore per il calcio mi mantiene in forma, sono sempre felice di andare ad allenarmi. Non ho mai perso un giorno e non ho mai sperato che il campionato finisse presto, nemmeno dopo un brutto risultato". Parlando dei suoi segreti l'ex Arsenal continua: "Cerco di prendermi cura della mia salute, del mio sonno e della mia alimentazione: sono queste le chiavi del mio successo". Successo che, in questa stagione, all'Inter è sostanzialmente mancato una sola volta, in quella che è la più grande macchia della stagione: contro l'Atletico Madrid. "La sconfitta in Champions è stata colpa nostra, di ognuno di noi. Ci siamo rilassati un po' quando siamo andati in vantaggio e abbiamo sottovalutato l'avversario, pensando che fosse tutto già finito. L'Atletico creava un'occasione dopo l'altra e noi non capivamo cosa stesse succedendo". Colpa di concentrazione e stanchezza, dunque, ma anche da quella sfida è derivata una lezione importante: "Abbiamo cercato di recuperare la testa, dimenticare e andare avanti in campionato in modo da finire presto il lavoro, diventare Campioni d'Italia e far gioire ancora i nostri tifosi". Si è infine conclusa l'intervista con una curiosità che riguarda Mkhitaryan in particolare, il primo ad arrivare agli allenamenti anche il giorno dopo la vittoria dello Scudetto: "Arrivo quasi sempre per primo, o almeno tra i primi, ma è il mio programma quotidiano. So che sono quasi a fine carriera e voglio sfruttare ogni minuto, ma mi sono sempre comportato e allenato così. A 35 anni è ancora possibile giocare ad alti livelli".
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